giovedì 9 dicembre 2010

Ringraziamento alla Casa di Cura Arcella e San Polo di Padova

Ringraziamo il Poliambulatorio Arcella S.a.s. e San Polo S.p.a di Padova, che hanno effettuato una donazione destinata all'ospedale di Chaaria in luogo del consueto regalo di Natale per tutti i medici e dipendenti operanti nelle due strutture.




La Casa di Cura Arcella nasce negli anni ’30 per iniziativa di un gruppo di Medici Specialisti fra cui il Prof. Rubaltellli.
Nei primi anni ’70 , con l’avvento dell’incompatibilità per i medici ospedalieri ad esercitare nelle cliniche private, la Casa di Cura si trasforma in Poliambulatorio, mantenendo quelle specializzazioni per cui era divenuta nota in Padova e provincia.
Attualmente il Poliambulatorio Arcella eroga servizi sanitari di Fisiokinesiterapia, Radiologia, Risonanza Magnetica Nucleare, TAC, Mammografia ed Ecografia mammaria, Otorinolaringoiatria, Medicina dello Sport, Pediatria e Dermatologia.
Per tali servizi ad Aprile 2003 il Poliambulatorio ha ottenuto la Certificazione del proprio Sistema di Gestione per la Qualità secondo la normativa UNI EN ISO 9001:2000 da parte di SGS ITALIA s.r.l.

Poliambulatorio Arcella di Enrico Rubaltelli & C. s.a.s

P. IVA 00606100287

Direttore Generale e Responsabile Amministrativo:
Lucia Rubaltelli

Direttore Sanitario:
Dott. Enrico Trevisi – Medico Chirurgo, specialista in Fisiatria e Terapia della riabilitazione


Il Poliambulatorio S. Polo è una struttura specialistica privata, attiva dal 1993, in cui volgono la propria attivatà di libera professione numerosi specialisti, garantendo un'offerta altamente qualificata in un'ampia gamma di differenti specialità. 

 



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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