martedì 18 gennaio 2011

Bandiere

I volontari sardi hanno domandato cosa rappresentino le fessure presenti nei muri sopra le finestre e le porte di ogni costruzione della Missione (vedi foto). Immagino se lo siano chiesto anche alcuni di voi, dato che tali fessure sono presenti in quasi tutte le case di Chaaria e del Kenya.
Quelle feritoie sono una stilizzazione della croce romana e della croce di S. Andrea che compongono l’Union Jack, la bandiera britannica. Durante la colonizzazione inglese c’era la tendenza a costruire i primi edifici in muratura senza molte aperture, cosa abbastanza comprensibile, dato che le capanne non avevano mai avuto finestre. Pertanto gli inglesi disposero che tutte le costruzioni dovessero avere delle fessure per l’aerazione, indipendentemente dalla presenza o meno di finestre. Come modello per le fessure fu imposta la bandiera britannica, a testimonianza della loro presenza.
Il giorno dopo anche i volontari sardi hanno esposto un simbolo della loro presenza (foto).

Antonio, Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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