venerdì 21 gennaio 2011

Conto alla rovescia: meno due

Abbiamo messo anche le bandierine attorno alla nuova costruzione da noi chiamata CDF.
Dal portico di questo ‘building’ il sacerdote celebrera’ la Messa, domenica mattina, quando finalmente poseremo la prima pietra della sala operatoria.
Il lungo ritardo e’ stato dovuto per lo piu’ a pastoie burocratiche, ma ora abbiamo tutti i permessi... per cui continueremo con la costruzione “a tutta forza”. Promettiamo di non deludere la fiducia accordataci dai nostri benefattori.

La comunita’ di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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