domenica 2 gennaio 2011

Momenti di gioia a Chaaria

Nella cappella dei Fratelli, durante la preghiera del Vespro, ci siamo riuniti attorno a Fr Richard che rinnova la sua consacrazione al Signore per un anno.
La semplice liturgia della rinnovazione dei voti si e’ svolta davanti al Santissimo Sacramento, nell’ora di adorazione serale di ogni domenica.
La rinnovazione della Consacrazione di Fr Richard si e’ iscritta nella solennita’ dell’Epifania, che in Kenya viene celebrata oggi.
L’Epifania e’ la festa della manifestazione del Signore a tutti i popoli: ecco che quindi questo puo’ essere anche il nostro augurio al Confratello che oggi, di fronte alla Chiesa, rinnova il proprio impegno di seguire Gesu’ “piu’ da vicino”.
Auguriamo a Fr Richard di essere una autentica testimonianza del Signore ed una luce che illumina tutte le persone che incontrera’.
Alla preghiera erano presenti i Confratelli (compreso Fr Lodovico), le Suore, i volontari.
Abbiamo poi espresso la nostra gioia in un momento conviviale a cena.
Mentre Richard rinnovava il suo impegno, con il cuore lo abbiamo fatto anche noi, ed insieme a lui eleviamo la nostra preghiera al Signore, affinche’ ci conceda il dono della perseveranza fino all’ultimo giorno, anche quando e’ dura, anche quando siamo nel buio e ci pare di aver perso la strada... insieme a lui rinnoviamo il nostro impegno per essere luce e testimonianza per tutti coloro che ci accostano.

Fr Beppe Gaido, Fratelli, Suore, Volontari




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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