venerdì 25 febbraio 2011

Canada Chaaria

Oggi è terminato il "Medical Camp"gratuito a Mikinduri da parte della Associazione Canadese "Mikinduri Children of Hope". Chaaria è stato il loro ospedale di riferimento, dove hanno potuto inviare tutti i pazienti più gravi.
E' stato bello ed entusiasmante cooperare con gente così motivata e generosa. Sono davvero stato bene con gli amici canadesi: ho sentito stima e rispetto per Chaaria, oltre che grande apprezzamento per il lavoro da noi portato avanti ogni giorno.
Oggi, sulla via del ritorno verso il Canada, sono venuti a trovarci in ospedale: hanno visitato la nostra missione ed hanno avuto parole di elogio per quello che riusciamo a fare tanto nel campo sanitario, quanto nel settore della assistenza ai Buoni Figli.
Ci hanno anche fatto dono di tutte le medicine che non avevano usato a Mikinduri e che sono tante e preziose. Anche per questo li ringraziamo.
Ci hanno pure donato coperte e materiale sanitario, soprattutto utile per le medicazioni delle ferite e dei decubiti.
Nella foto vedete parte dei doni che ci hanno lasciato. E' molto bello per me che Chaaria sia conosciuta, ammirata ed apprezzata anche in Canada.
Sono sicuro che queste parole saranno lette anche dagli amici canadesi a cui ripeto di cuore il mio sentito: "THANK YOU VERY MUCH".

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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