martedì 1 febbraio 2011

Grazia e Max

Ringrazamo di vero cuore Maria Grazia per il solerte servizio prestato per un mese agli orfani dell'ospedale. E' stato un compito duro, reso ancor piu' esigente dalla presenza di vari bimbi pretermine in incubatrice.
Insieme a Grazia, anche noi riconosciamo che per questi bambini c'e' ancora molto da fare, pur ringraziando Dio per i passi che gia' sono stati fatti.
Infatti in circa quattro settimane abbiamo fatto ripartire un dipartimento chiuso da mesi, ed ora continuiamo nell'azione di riorganizzazione e miglioramento.
Un dato significativo e' per esempio l'assunzione di un membro del personale che sara' completamente dedicato agli orfani durante la notte.
Anche per il giorno abbiamo intenzione di dare a Tabitha ed a Doris il compito di seguire sempre piu' da vicino questi degenti cosi' fragili e cosi' bisognosi di cure ed attenzioni.
E' nostra intenzione programmare meglio gli interventi di psicomotricita' in accordo con il nostro fisioterapista responsabile.
Poi ringraziamo di cuore Max che e' stato per l'ospedale non solo un grande chirurgo, ma anche un coordinatore dei lavori, un organizzatore del servizio per gli altri volontari, ed un consigliere sempre attento in tutte le problematiche relative ai pazienti per Fr Beppe, che ha ritrovato in lui l'amico di sempre.
Max ha sintetizzato il periodo appena trascorso con le parole : "quest'anno e' stato particolarmente intenso".
Siamo d'accordo con lui. I pazienti continuano ad aumentare, le prestazioni da noi offerte migliorano e si fanno via via piu' diversificate e complesse. Non c'e' piu' tempo per nient'altro che non sia l'ospedale... ma crediamo che questo sia proprio cio' che ha attirato Max a tornare e cio' che (speriamo) lo spingera' a venire nuovamente l'anno prossimo.
Tra le tante cose di cui dire grazie c'e' anche e sempre il fatto che Max ha facilitato e coordinato una operazione per cui da circa due anni stiamo ricevendo i fili di sutura gratuitamente dalla sua USL di provenienza.
Grazie ancora di cuore ad entrambi.

La comunita' di Chaaria


1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Nadia il nuovo sfondo che hai scelto per il blog e' bellissimo. Grazie di tutto quello che fai per noi. Beppe


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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