venerdì 15 aprile 2011

Buonanotte africana

Ciao Fratello Dottore!
...ammetto di aver perso un pò l'abitudine a scriverti e chiederti come procede la tua Missione e non ho scuse...
nonostante la mia lontananza fisica e la latitanza epistolare non passa giorno che non dedico un pensiero al pezzo di Africa che rendi migliore ogni giorno e al contributo che ho avuto l'onore di dare nell'esperienza che è stata finora la più importante nei miei 27 anni di Vita..
La domanda "come stai?" è d'obbligo anche se sò che il tuo Servizio non dà molto spazio per pensare a te stesso...l'ho visto, l'ho vissuta quella Vita intensa e Dio sà quanto spesso mi manca...
Ci tenevo a dirti che al contrario di come avevi profetizzato, non mi sono dimenticato di Chaaria e della sua Gente che vorrei salutare personalmente ad uno ad uno (qualcuno me lo puoi salutare anche tu...).
Concludo perchè la stanchezza della giornata comincia a farsi sentire...
Ringrazio ancora una volta per quanto mi hai dato la possibilità di Vivere e ti auguro il meglio in ogni cosa che la tua intensa Vita ti riservi.
Con immensa Riconoscenza, doveroso Rispetto, assoluta Gratitudine e grande Amicizia, buona notte Africana.

Andre

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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