lunedì 15 agosto 2011

Benvenuto a Chaaria

Carissimo/a
Grazie d’essere venuto qui a Chaaria per condividere con noi questo periodo di servizio. Vogliamo aiutarti ad inserirti in questa nuova realta` presentandoci e dandoti alcune indicazioni.
Siamo una Comunita` religiosa di Fratelli a servizio dei piu` poveri.
Con noi c’è anche una comunità di suore che ci aiutano nel servizio di carita`.
Da circa un anno con noi collaborano anche due laici: Pinuccia, che e’ infermiera professionale; e Pierantonio, che e’ medico, specializzato in geriatria.
Entrambi hanno un contratto di lavoro e collaborazione stipulato con i Superiori della Piccola Casa di Torino.
Operai, infermieri, cuochi e guardiani sono impiegati dalla missione per l`assistenza degli ospiti nei vari settori.
Preghiera e lavoro scandiscono le nostre giornate con qualche momento di vita comunitaria. Se vuoi, puoi condividere con noi alcuni momenti di preghiera; 6.30 Lodi, 6.45 S.Messa in parrocchia, 19.30 vespri, 21.15 compieta.
Nei giorni festivi c`e` la S.Messa alle ore 7 in parrocchia e alle 9 nella lavanderia dell’ospedale.
I momenti della tavola sono ordinariamente separati, in refettori diversi, per garantire sia maggior liberta’ ai volontari, sia qualche momento di scambio su problematiche comunitarie ai Fratelli che risiedono a Chaaria.
Normalmente pero’ mangiamo insieme ogni domenica sera, ed ogni qualvolta salutiamo un gruppo di volontari al termine dell’esperienza.
I volontari hanno accesso gratuito ad internet tutte le sere dalle 20.30 alle 22.30. Soprattutto quando i gruppi sono grandi, chiediamo moderazione ai singoli nell’uso della rete, in modo da non privare altri della possibilita’ di scrivere e leggere email.
Raccomandiamo moderazione anche nell’uso di skype, che impiega quasi tutta la banda disponibile, rendendo praticamente impossibile il browsing per gli altri volontari o fratelli eventualmente connessi nello stesso momento.
Poiche` condividiamo la stessa casa, ti chiediamo umilmente di mantenere sempre aperto il canale di comunicazione con i Fratelli (soprattutto Fr Beppe per le problematiche dell’ospedale, e Fr Giancarlo per le problematiche relative ai Buoni Figli). Chiedi sempre a loro quando hai dei dubbi. I gruppi autoreferenziali di volontari che si autogestiscono in tutto, in qualche modo ci causano delle sofferenze perche’ ci fanno sentire come parte di due mondi separati che non han comunicazione tra di loro.
Per favorire un rispetto reciproco ti proponiamo alcune indicazioni:
  1. Questi gli orari dei pasti per i volontari: dalle 7,30 alle 8 colazione, 13 pranzo, 19.45 cena.
  2. Ti sarà dato un orario per il servizio a seconda dell’occupazione da voi scelta (ad esempio gli internisti avranno orari differenti rispetto agli infermieri; i volontari impegnati dai Buoni Figli seguiranno i ritmi dei ragazzi, mentre chi lavora con la manutenzione si atterrà agli orari dei dipendenti.)
  3. Onde evitare imprevisti nel lavoro quotidiano, vi preghiamo di rispettare il più possibile l’orario di servizio. Normalmente chiediamo ai volontari la disponibilità dal Lunedì al Sabato alle 14.
  4. Ti sarà indicata la stanza dove potrai trovare bevande calde e fare uno spuntino durante il giorno. Se alla sera dopo cena hai piacere di guardare qualche videocassetta, usa la televisione dell’appartamento dei volontari. Per le videocassette un Fratello ti condurra` nella videoteca.
  5. Alle ore 23 ti preghiamo di spegnere il televisore e di osservare il silenzio.
  6. Per lavarti la biancheria serviti pure della lavanderia grande dei Fratelli, li` troverai tutto l`occorrente. Per l`uso della lavatrice, il giorno dei volontari e` il martedi`. La lavatrice è ad esclusivo uso personale. Le divise utilizzate in ospedale dovranno essere lavate dal servizio di lavanderia ospedaliero (per ovvi motivi igienici).
  7. Se vuoi fare foto o riprese agli ospiti o in ospedale parlane prima con i Fratelli. Non prendere tu l’iniziativa di fotografare o filmare i pazienti. Qui la gente e’ molto suscettibile da questo punto di vista e si sente lesa nella propria privacy se vengono prese fotografie o filmati a cui non hanno direttamente acconsentito. Assolutamente non usare la macchina fotografica o la cinepresa in sala parto o in sala operatoria: non e’ bello filmare momenti delicati, con il rischio di umiliare o turbare la mamma che sta partorendo e l’infermiera che sta lavorando.
  8. Normalmente, alla Domenica, la comunità si impegna ad offrire una gita in altre missioni/ luoghi legati al nostro servizio/luoghi caratteristici nei pressi di Chaaria. Il Sabato pomeriggio i volontari possono organizzare una passeggiata.
  9. Durante la tua permanenza non sono previste gite ai parchi nazionali; se sei interessato a gite turistiche ti possiamo indicare qualche agenzia con la quale potrai accordarti. Il prezzo dell’auto per la gita al parco e’ attualmente di 16.000 scellini, piu’ le spese di ingresso.
  10. Puoi uscire per passeggiate quando vuoi, ma per favore informa il fratello responsabile.
  11. Non dare soldi, vestiario o altri regali al personale , agli ospiti o ai ricoverati prima d`aver consultato il fratello responsabile. Se vuoi lasciare offerte o indumenti per i poveri li daremo a chi ne ha piu` bisogno.
  12. Il saluto cordiale ed il sorriso quotidiano aiuta a sentirci tutti coinvolti nella stessa missione. E’ meglio salutare una volta di troppo che non salutare affatto
NB: L`acqua dei rubinetti della missione al momento non e` potabile, per cui ti chiediamo di servirti delle bottiglie di acqua bollita che troverai nel frigorifero della Missione. Ma ricordati che l’acqua e’preziosa.
Ancora grazie d`essere qui a Chaaria con noi; ti auguriamo una fruttuosa esperienza umana, professionale e spirituale.

La comunità di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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