lunedì 19 settembre 2011

Il cambio della sentinella alla guida della Piccola Casa

Abbiamo voluto attendere un po' perche' ci sembrava bello lasciar passare i primi giorni in cui egli sarebbe stato sommerso di messaggi e di auguri provenienti da ogni parte... 
Ci sembrava anche bello che non fossimo noi i primi a dare ai lettori del blog questa notizia, che, magari, molti gia' conoscono per esempio dal sito della Piccola Casa di Torino... 
Ora pero', con filiale affetto e con fraterna vicinanza, vogliamo comunicare a tutti coloro che ci leggono che alla guida della Piccola Casa c'e' un'altra sentinella... Vi piace il temine sentinella? 
E' del Cottolengo in persona, il quale si riteneva tale: non un superiore, un fondatore od una persona importante, ma semplicemente una sentinella in quella Casa in cui regna sovrana la "sola Divina Provvidenza". 
Il nuovo Padre Generale (cioe' la nuova sentinella) che il Signore ha scelto per noi oggi e' il Rev Don Lino Piano, che per la Piccola Casa ora e' Padre Lino. 
Gli assicuriamo la nostra collaborazione ed il nostro fraterno affetto... e certamente preghiamo per lui, in quanto il suo compito sara' molto difficile ed irto di croci. 
Ringraziamo di cuore anche Padre Aldo Sarotto che per 12 anni ha voluto bene e sostenuto Chaaria con un affetto e con un amore davvero paterni. 

La comunita' di Chaaria 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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