martedì 27 settembre 2011

Progetto Perle nere: Joel Mururu


Nome: Joel Mururu
Data di nascita: 1963 
Tipo di disabilità: medio lieve disabilità mentale 
Data di accoglienza al centro: 20/01/1987 
Rapporti con la famiglia: la famiglia vive in un villaggio poco lontano dal nostro centro. Mururu si reca almeno una volta al mese a fare visita alla madre molto anziana. 
Cenni biografici: non si conoscono le cause della sua disabilità, anche se fin dalla nascita Mururu ha presentato problemi comportamentali. 
Note particolari: Mururu è una figura “storica” di Chaaria, conosciuto ed amato da tutti i volontari che vengono alla nostra missione. Grande lavoratore, si prende cura di alcuni ragazzi del centro, preferendo quelli con disabilità gravissime. Amante dei bambini, si rende sempre disponibile ad aiutare i nostri orfani. Grande amico di fratel Beppe, spesso lo si trova davanti al suo studio che aspetta pazientemente il suo turno per potergli parlare o donargli qualche cosa. Sicuramente, anche di lui possiamo dire che non si può immaginare il nostro centro senza la sua presenza. 

Adottato da: Franco Cudoni 




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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