martedì 1 novembre 2011

Proprieta’ dei semi di papaya

Gia’ avevamo scritto circa l’argomento, ma, considerando il numero di visite che giungono al nostro blog proprio cercando su google tale voce, mi sono deciso a fare qualche domanda in piu’ a coloro che nel Meru credono alla medicina tradizionale e la praticano.

1) Gli anziani da me contattati confermano che i semi di papaya hanno proprieta’ antiamebiche.
Mi hanno confidato che il modo migliore per ottenere la cura non e’ semplicemente quello di masticare i semi stessi (veramente amarissimi!), ma bensi’ di farli prima essiccare, e quindi di pestarli in un piccolo mortaio ottendendone una polvere. La polvere in seguito va fatta bollire per ottenerne un decotto: bisogna bere tale decotto varie volte al giorno, dopo aver rimosso la polvere usando un filtro.
Nessuno degli anziani ha voluto confidarmi la dose, che fa parte della loro arte medica, ed e’ dunque rigorosamente custodita e consigliata solo al paziente che a loro si rivolge.

2) Gli stessi medici tradizionali mi hanno detto che la polpa ha grandi proprieta’ nel favorire una buona digestione. 
Questa cosa non mi ha sorpreso molto, ed ho pensato che e’ assolutamente vero: infatti la papaya contiene l’enzima papaina, che contribuisce alla digestione delle proteine.

Fr Beppe Gaido


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....