mercoledì 21 dicembre 2011

Tanti ovili, ma la casa è una sola

Con l’Avvento 2011 abbiamo iniziato un piano pastorale ecumenico, in comunione con il Rev Ministro della Chiesa Metodista di Chaaria.
I rapporti con il prelato protestante sono sempre stati molto cordiali, da tantissimi anni.
Spesso sono stato invitato a pregare nella loro chiesa ed a partecipare alle loro azioni liturgiche, ed altrettanto sovente lui e’ venuto a far visita ai suoi cristiani qui in ospedale.
Ora il Rev Ministro viene con buona regolarita’ alla Messa domenicale nel nostro ospedale, e vi partecipa con devozione, seduto fra i fedeli. 
Poi alla domenica pomeriggio alle 16 guida un incontro di preghiera interconfessionale per tutti i malati che vi vogliono partecipare.
E’ veramente una cosa bellissima, che dimostra ai cristiani, tante volte confusi dalle molte denominazioni cristiane, che noi siamo seguaci e discepoli dello stesso Gesu’ di Nazareth di cui celebreremo il Natale fra pochi giorni.
Il Pastore domani accompagnera’ un grande gruppo di suoi fedeli a visitare l’ospedale ed il centro dei Buoni Figli; essi ci porteranno un dono di Natale, costituito da aiuti alimentari, sempre molto graditi a Chaaria, con cosi’ tante bocche da sfamare.
Oggi l’ho ringraziato di questa azione pastorale comune, e lui mi ha risposto con una frase semplice e profondissima nello stesso tempo:
“Quando medito sulle nostre denominazioni cristiane, io penso sempre che sono come diversi ovili, sotto la cura di pastori differenti. Ma alla fine il Padrone dira’ a tutti questi pastori di tornare a casa con i loro greggi... e la casa sara’ una sola.
Tutte le divisioni le abbiamo create noi!
Il Signore non e’ affato per la divisione: infatti basta pensare a quel passaggio del Vangelo in cui gli Apostoli hanno visto quei tali che scacciavano demoni e non erano del gruppo dei discepoli. Gli Apostoli hanno chiesto a Gesu’ se dovevano impedirglielo. La risposta di Cristo e’ stata chiarissima: ‘ non glielo impedite, perche’ chi non e’ contro di noi e’ per noi’”.
Devo ammettere che questa risposta mi ha commossso, ed onestamente penso che l’ecumenismo diventa possibile quando ci sono persone cosi aperte come il Ministro di Chaaria.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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