sabato 14 gennaio 2012

Salutiamo Giuseppe e Monica

Oggi sono tornati in Italia il Dr Giuseppe Farnese e la Dottoressa Monica Carello. 
Ringraziamo di cuore Giuseppe, che ha quest'anno celebrato il suo decennio di volontariato a Chaaria: un mal d'Africa a prova di bomba, se e' riuscito a sopportarci fin dal 2002! 
Grazie anche a Monica, pure lei ricaduta nel mal d'Africa per la seconda volta. 
Ci auguriamo che per entrambi ci possano essere ancora tantissime esperienze di servizio al nostro fianco. A Giuseppe dico un grazie speciale per il modo con cui ha saputo collaborare con Mercy e Eunice nello studio odontoiatrico: le ha fatte sentire davvero a loro agio, ed in tal modo ha saputo tirare fuori le loro qualita' migliori. 
A Monica esprimo la mia riconoscenza per il lavoro instancabile sia come endoscopista e gastroenterologa, sia come internista in reparto ed in ambulatorio; sono certo che Monica manchera' moltissimo anche a Lincoln ed a Ania... e' stata il loro tutor silenzioso ed onnipresente. 
Un sincero grazie ad entrambi, insieme alla promessa della nostra preghiera. 
Nella foto con Giuseppe e Monica vedete anche Pino, Rosella, Agnese (la sorella di Sr Oliva) e Lincoln. 
Arrivederci alla prossima volta. Ci mancherete! 

Fr Beppe 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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