martedì 21 febbraio 2012

Alcuni dati...

La tabella ed i due grafici oggi presentati ci danno una chiara visione del nostro lavoro chirurgico durante gli ultimi tre anni. Retrospettivamente ci siamo fermati al 2009 perche’ prima non siamo riusciti a raccogliere i dati in maniera statisticamente significativa, soprattutto a causa della incompletezza dei registri.
Vari elementi possono essere estrapolati dai grafici: ne sottolineo solo alcuni.
Prima di tutto e’ matematicamente provato che abbiamo lavorato sempre di piu’, se guardiamo al numero totale degli interventi nei tre anni considerati… e dobbiamo tenere conto che i numeri non possono esprimere il maggior impegno richiesto da operazioni sempre piu’ lunghe. Alcune classi di operazioni hanno subito anche lievi contrazioni, e questo e’ stato soprattutto legato alla tipologia degli specialist presenti a Chaaria come volontari.
Il taglio cesareo mantiene un trend all’aumento, ma questo non e’ dovuto alla facilita’ con cui ricorriamo ad esso, quanto piuttosto al sempre maggior numero di partorienti che vengono a Chaaria o sono trasportate qui da altre strutture, proprio perche’ gia’ complicate prima del ricovero, e quindi di necessita’ bisognose di chirurgia.
Anche i raschiamenti uterini sono in costante aumento, ma questo e’ legato non tanto ad un incremento dei casi di aborto, quanto al fatto che ora facciamo anche biopsie endometriali, polipi, mole vescicolari. Inoltre Chaaria rimane l’unica struttura in cui una revisione della cavita’ uterina viene eseguita a prezzi davvero stracciati. Altrove il costo e’ proibitivo per la maggior parte dei nostril clienti.
Anche la colonna dell’urologia segue un trend alla crescita, e cio’ e’ legato soprattutto alla maggior confidenza con cui oggi eseguiamo le prostatectomie: ipertrofie prostatiche benigne e cancri della prostate sono infatti assolutamente frequenti nel nostro bacino d’utenza. In aumento sono anche le tubercolosi genitali ed i tumori del testicolo.

 Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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