Isaiah viene da Matiri, e
si presenta da noi per una massa dura del palato, in regione mediana.
Mercy mi chiama a
consulto e mi chiede cosa ne penso. Mi dice che ha gia’ provato ad aspirare con
un ago, ma non ne ha ricavato liquido: si tratta dunque di una formazione
solida.
Penso rapidamente
all’arteria palatine ed ai grossi rischi che correrei ad avventurarmi in
un’area del corpo che conosco poco. Poi penso che dopo pochissimi giorni
sarebbero arrivat prima Enrico e poi Alex.
Abbiamo dato ad Isaiah un
appuntamento.
Il giorno prefissato, pur
venendo da lontano, lo abbiamo visto in sala d’attesa gia’ prima delle 9.
Alex e Manuela gli hanno
fatto una generosa anestesia locale ed hanno iniziato a lavorare, con il
paziente sdraiato sulla poltrona odontoiatrica.
Hanno scelto di accedere
scollando il palato a partire dai molari superiori di destra.
Tutto e’ andato
benissimo. Alex e’ riuscito ad isolare l’arteria palatine senza romperla; ha
estratto una massa tondeggiante, parzialmente capsulate, delle dimensioni di
una castagna.
Esaminando la parte non
capsulate, ci e’ parso un adenoma; abbiamo pero’ anche notato che il palato
osseo era parzialmente eroso, anche se non si era ancora realizzata una
comunicazione tra bocca e naso.
Si e’ quindi reso
necessario convincere il paziente sulla necessita’ di un esame istologico.
Alex e Manuela hanno poi
richiuso il palato in modo magistrale, usando del filo riassorbibile. In tal
modo Isaiah non avra’ la scocciatura di tornare a togliersi i punti.
Ci saluta e riprende il
cammino verso casa… ma poco dopo ritorna, accompagnato dal watchman: sta in
piedi a mala pena; suda freddo, e sembra sul punto di perdere i sensi.
Lo mettiamo rapidamente
in barilla e si attiva un clima da ER televisivo: i volontari corrono e
ripetono indicazioni terapeutiche in italiano ai nostril infermieri che
naturalmente non comprendono e rimangono immobili. Gli prendiamo una vena, ed
infondiamo liquidi in abbondanza. La revisione della parte operata e’
rassicurante. Non ci sono segni di importante sanguinamento.
Il ragazzo puo’ comunque
parlare: “Quando hai mangiato l’ultima volta?”
“Stamattina alle 6”.
“Considerando che sono
gia’ trascorse 7 ore dalla colazione puo’ darsi che si tratti solo di un misto
dip aura e fame. Facciamo un emocromo ed una glicemia!”
“Gia’ fatto: entrambi
perfetti”.
Intanto Isaia cessa di
sudare come un cavallo e si rasserena. La pressione ed il polso, imprendibili
nei minuti precedenti, ora sono nella norma. Finiamo l’ultima flebo e lo
lasciamo andare.
“ Ci hai causato una
bella strizza. Comprati subito qualcosa da mangiare qui fuori!”.
Isaiah ora e’ andato a
casa, e non ha piu’ accusato problemi.
L’istologico e’ arrivato
tre settimane piu’ tardi: e si tratta di un fibroma , formazione assolutamente
benigna. La bocca di Isaia e’ completamente guarita e lui sta benissimo.
Non possiamo fare altro
che rallegrarci con lui ed essere soddisfatti del nostro lavoro di chirurgia
orale.
Fr Beppe
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