giovedì 29 marzo 2012

Marialuisa


Ringraziamo di cuore la generosissima Marialuisa Ferrando, internista e cardiologa, che ha dedicato tre settimane della sua vita al servizio dei nostri malati. Era la sua seconda volta a Chaaria, e pensiamo che sia stata per lei un’esperienza veramente forte.
Ha speso le sue giornate in reparto, dal mattino alla sera dopo cena, sempre con la sensazione di non riuscire a fare tutto. “A Chaaria il lavoro e’ aumentato tantissimo!” era il suo ritornello quotidiano. “Non ci sono piu’ week end; anzi, sabato e domenica sono peggio degli altri giorni” erano frasi sofferte e veritiere che Marialuisa si lasciava scappare.
Ci ha veramente aiutato anche attraverso la sua specifica competenza di ecocardiografista, permettendoci molte diagnosi che senza di lei ci sarebbero sfuggite.
Con Marialuisa abbiamo fatto anche due pericardiocentesi ad una paziente con tamponamento cardiaco… e la malata sta veramente molto meglio adesso.
La sua presenza si e’ embricata con gli ultimi giorni di Hania, da cui ha imparato molte cose sulla gestione del reparto in quest’ultimo periodo; e si e’ sovrapposta con le prime giornate di Raffaella, internista ed anestesista di Pavia, a cui ha trasmesso le sue conoscenze prima di partire.
Mi pare che ci sia stato un ingranaggio perfetto e che, grazie a Marialuisa, Hania e Raffaella, il dipartimento donne abbia potuto godere di una assistenza medica altamente superiore alla media di Chaaria.
Grazie di tutto, Marialuisa! 

Tra le mille ragioni per esserti riconoscente, c’e’ anche e soprattutto la paziente traduzione in Italiano delle lezioni del giovedi’ mattina.  Attraverso il tuo lavoro, ora gli aspiranti volontari hanno a disposizione un “bignamino per infermieri” ed un "bignamino per medici" che, pur con tante imprecisioni ed anche qualche errore, generalmente offre un ottimo strumento di orientamento per i medici che desiderano venire a Chaaria.
A proposito degli errori del “bignamino”, chiedo umilmente ai volontari di segnalarli o a me o direttamente a Marialuisa, in modo da poter ulteriormente migliorare tale utilissimo strumento.
Marialuisa ha dedicato moltissime ore a tale lavoro di traduzione, ed ancora una volta mi ritrovo nella posizione di chi dice grazie e promette una poverissima preghiera per le sue intenzioni.
Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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