giovedì 5 aprile 2012

Ha iniziato a piovere


Con piu’ di due settimane di ritardo abbiamo finalmente accolto la prima pioggia, vera benedizione per i contadini e palpabile angoscia per chi deve viaggiare su strade senza asfalto come le nostre. Raggiungere Meru e’ gia’ diventata una scommessa, per non parlare di andare a Mukothima o Gatunga.
Meno male che poi al pomeriggio c’e’ il sole ed in qualche modo le strade si asciugano.
Dopo le precipitazioni il cielo e’ stupendamente blu; i campi sono arati, e, se le piogge non cesseranno, tra poco iniziaranno a germogliare i nuovi raccolti.
Per i pazienti e’ certamente piu’ difficile raggiungerci con queste strade, ma in qualche modo vengono, ed anche ieri in sala abbiamo finito alle otto di sera.


PS:  abbiamo ricevuto notizia che la mamma di Mateusz (volontario polacco di Poznan, che e’ stato a Chaaria recentemente come volontario per 3 mesi) e’ mancata all’affetto dei suoi cari all’eta’ di 45 anni, dopo aver lottato per 5 mesi contro un carcinoma del colon. Ho promesso a Mateusz la preghiera della comunita’ ed anche quella dei volontari che lo hanno incontrato nei 3 mesi del suo volontariato.
Porgiamo sentite condoglianze a Mateusz ed alla sua famiglia.
Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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