giovedì 31 maggio 2012

Un nuovo orfano per Chaaria

Ieri abbiamo riaperto il servizio per gli orfanelli, servizio che era stato momentaneamente chiuso a causa della mancanza di “clienti”. 
Il nuovo venuto si chiama Denis Kirimi ed e’ nato in un altro ospedale il 17 maggio 2012 in circostanze tragiche: infatti la sua mamma, gia’ cardiopatica prima del parto, non e’ riuscita a sopravvivere agli sforzi ed alle contrazioni ed e’ morta pochi minuti dopo aver dato alla luce la sua creatura... La mamma di Denis si chiamava Jennifer. Il suo papa’ George e’ vivo ma incapace di prendersi cura di lui: e’ per questo che ha chiesto aiuto al Cottolengo Mission Hospital almeno per un anno. 
Vengono dal villaggio di Kiamukui, nel ditretto di Igembe South. Essendo cosi’ piccolo e bisognoso di assistenza, Denis rimane in ospedale, ed e’ il personale ospedaliero e prendersi cura di lui... e questo almeno fino a quando sara’ svezzato. 
Ora lo nutriamo con latte in polvere e glielo diamo con una siringa, in quanto la sua boccuccia e’ piu’ piccola della tettarella del biberon. 
Accogliamo di cuore Denis nella grande famiglia di Chaaria. A segnalarci il suo caso e’ stata Sr Anselmina dell’orfanotrofio di Nkabune. 

Fr Beppe Gaido 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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