martedì 31 luglio 2012

Gianna

Di cuore ringraziamo la volontaria Gianna che oggi e' partita da Chaaria dopo un mese di servizio insieme a noi. 
Ha lavorato alacremente con i Buoni Figli a cui si e' veramente affezionata. Ha anche dedicato molte ore all'umile servizio della stireria, in cui si e' presa cura dei vestiti dei nostri ragazzi. 
 Altra attivita' di Gianna e' stata quella di aiutarci nella sistemazione informatica di alcuni registri dell'ospedale e nella elaborazione di dati statistici sull'attivita' odontoiatrica. 
Gianna ha inoltre collaborato attivamente con Sr Joan per le attivita' occupazionali dei Buoni Figli e per la scuola speciale... attingendo al suo passato di insegnante di matematica ed alle sue conoscenze nel campo dell'informatica, Gianna e' riuscita a preparare per loro una bella tombola. 
Abbiamo inoltre avuto occasione di apprezzare le sue capacita' culinarie, quando ci ha preparato delle ottime pastasciutte alla domenica sera. 
Anche a Gianna va il nostro piu' sentito ringraziamento per il servizio svolto a favore dei nostri ragazzi e della missione in generale. 
Al nostro grazie si unisce quello dei Buoni Figli, delle suore, dei dipendenti, e, come vedete dalla foto dell'ultimo momento, anche del nostro Tofi. 

La comunita' di Chaaria 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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