martedì 3 luglio 2012

Salutiamo Franco


Anche oggi e’ un “ultimo giorno” per qualcuno.
Infatti stasera abbiamo la cena di saluto per un altro amico che ritorna in Italia dopo il suo periodo di volontariato.
Salutiamo fraternamente il Dr Franco Guidobaldi di Torino, e lo ringraziamo per le due settimane trascorse con noi a Chaaria. Era la seconda volta per lui, ed e’ stato bello sentire dalla sua bocca che le cose in reparto sono molto migliorate, che l’attivita’ e’ assai piu’ organizzata e che generalmente si lavora meglio.
Pensare che Franco e’ ritornato a Chaaria dopo un anno ed e’ stato capace di apprezzare questi miglioramenti e’ per noi motivo di grande incoraggiamento in quanto significa che, seppure a passo di lumaca, le cose si stanno muovendo. Magari noi non ce ne rendiamo tanto conto perche’ siamo qui tutti i giorni, ma per chi a Chaaria ci ritorna dopo dodici mesi, la differenza si nota.
Lo ringrazio poi per la buona collaborazione con il Dr Antonio nel reparto di Medicina Generale ed in ambulatorio.
Cogliendo l’occasione dell’avvicendamento di Franco con i nuovi amici in arrivo, voglio rasssicurare tutti i volontari che la situazione a Chaaria e’ tranquilla e quindi che essi non hanno nulla da temere nel venire a fare l’esperienza: siamo un villaggio rurale dove tutti ci vogliono bene, perche’ sanno che a Chaaria “Bianco” e’ sinonimo di “aiuto umanitario”. Ecco perche’ tutti ci rispettano e non c’e’ da temere per la nostra incolumita’.
Ringrazio Franco per il grande impegno nello studio dell’Inglese che quest’anno ha dato i suoi frutti e lo ha reso capace di comunicare con il nostro personale locale; gli sono molto riconoscente per la sua volonta’ di continuare a collaborare nell’attivita’ associativa e per volerci aiutare nel reperimento della carta per ECG che qui facciam fatica a trovare, essendo il nostro elettrocardiografo di manufattura italiana.
Franco e’ un atleta e maratoneta, ed ogni mattina si faceva 6 chilometri di corsa prima del lavoro: un esempio di dedizione alla forma fisica per tutti noi!
Buon rientro in Italia, caro Franco, e arrivederci all’anno prossimo.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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