venerdì 24 agosto 2012

Salutiamo chi parte

Un sincero e sentito ringraziamento al chirurgo Dr Michele Sau che per un mese intero si e' donato senza riserve per i nostri malati. 
Michele si e' diviso tra sala operatoria, attivita' di endoscopia digestiva ed ambulatorio. Ha lavorato con competenza e dedizione, e davvero mi ha sollevato moltissimo. Lo ringrazio anche per avermi sostituito nei pochi giorni di vacanza. 
Grazie ad Andrea, specializzando in Medicina Interna presso l'Universita' di Torino. Andrea ha vissuto un "tour de force" di tre settimane in reparto, ed ha veramente seguito i nostri malati, che lo hanno tenuto impegnato dal mattino alle 8 fino alla sera alle 23. 
Lo ringrazio per aver curato con attenzione i pazienti ospedalizzati che a volte a Chaaria sono un po' disattesi a motivo del superlavoro. Grazie anche per avermi sollevato nell' attivita' ecografica in reparto. 
Ringraziamo poi Sonia per il suo servizio presso il centro dei Buoni Figli, e per l'amore che ha saputo trasmettere ai nostri regazzi. Ogni volta che saluto un gruppo, mi viene da pensare a quanto grande sia il contributo dei volontari nella vita di Chaaria. 
Essi ci danno molto con il loro entusiasmo e con la loro freschezza; trasmettono amore ai nostri Buoni Figli. In ospedale poi sono certamente anche i nostri docenti, in quanto sinceramente posso dire che dai volontari io ho imparato quasi tutte le cose che so fare. E' bello questo scambio di amore e di conoscenze. Insieme si cresce, si impara e si serve chi e' nel bisogno. 
Molte volte penso all'esperienza di un volontario come ad un tassello che, seppur piccolo, fa parte ed abbellisce il quadro generale. A volte mi sovviene l'idea dei "quanti", che al liceo ho studiato in chimica: ogni volontario che mi insegna qualcosa fa crescere Chaaria di un piccolo "quanto", ed in tal modo la cosa che ho appreso non andra' a beneficio solo di quei fortunati che sono venuti in ospedale nelle settimane in cui il volontario era presente... ma aiutera' tantissimi altri malati e per tutto l'anno. 
Un volontario che parte mi fa anche meditare sul fatto che Chaaria e' come un fiume: e' un fiume che gia' scorreva prima che il volontario venisse, e che continuera' a scorrere anche dopo che il volontario e' andato via... ma l'acqua fresca di oggi e' fatta anche del contributo generoso di chi viene ad aiutarci, perche', come dice Madre Teresa di Calcutta, "se non ci fosse la goccia, non ci sarebbe neppure l'oceano". 
Con queste poche riflessioni un po' sconclusionate, dopo una giornata durissima in ospedale, io desidero solo ripetere il mio grazie a chi oggi e' tornato in Italia. 

fr Beppe 





1 commento:

graziella pattaro ha detto...

GRAZIE A TUTTE QUELLE PERSONE CHE DEDICANO IL LORO TEMPO AL VOLONTARIATO VERO.


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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