venerdì 12 ottobre 2012

I chirurghi

Andrea e Francesca stanno lavorando a tempo pienissimo qui a Chaaria, sia di giorno che di notte.
La lista operatoria e’ sempre molto nutrita e ad essa si aggiungono i frequentissimi cesarei. Non mancano poi le urgenze, che vanno dalla gravidanza ectopica agli ascessi pelvici
La loro presenza ci ha permesso di fare interventi che non avremmo neppure potuto tentare senza di loro, e soprattutto mi da’ la possibilita’ di rimanere fuori della sala operatoria per alcune ore al giorno, per dedicarmi piu’ assiduamente ad altre attivita’, come la diagnostica ecografica, l’endoscopia digestiva e le visite ambulatoriali e di reparto.
In sala operatoria si inizia alle 9 quando arriva Jesse, a meno che ci siano emergenze mattutine... ma l’orario di chiusura della giornata e’ sempre nelle mani di Dio, e normalmente non prima delle ore 20.
Le procedure piu’ piccole, come raschiamenti uterini, incisioni di ascessi, suture di ferite, le facciamo normalmente in sala parto, in modo da lasciare la sala solo per le operazioni piu’ impegnative.

Fr Beppe Gaido


1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti e buon lavoro. Antonio & Anna.


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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