sabato 10 novembre 2012

Una tragedia d'amore


Romeo e Giulietta e’ una tragedia di Shakespeare che sempre mi turba, ma spesso penso che sia comunque solo una elaborazione letteraria e poetica.
Oggi pero’ ho davanti a me una una scena tremenda che mi ripropone il famoso scritto della letteratura inglese in tutta la sua drammaticita’.
Abbiamo infatti ricoverato tre giorni fa una ragazza di 17 anni che aveva tentato il suicidio ingerendo una grossa quantita’ di organofosforici. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo per salvarla, ma dopo tre giorni e’ comunque morta a causa del veleno.
Ieri il suo ragazzo, dopo aver saputo della sua dipartita, ha lui stesso assunto una grossa quantita’ di pesticida, ed e’ morto pure lui.
La ragione per cui la giovane donna aveva tentato il suicidio era dovuto al fatto che i suoi genitori (e soprattutto la madre!) non approvavano la sua relazione con il fidanzato, dal quale pare che fosse gia’ incinta.
Il giovane uomo era venuto a trovare la sua amata per ben due volte qui in ospedale prima che la ragazza morisse, ma la madre sempre lo aveva mandato via e non gli aveva permesso di vederla.
Ieri, prima dell’atto anticonservativo, l’ho incontrato qui in ospedale. Era completamente confuso dopo la notizia della morte della fidanzata, e mi ha detto che avrebbe anche lui commesso suicidio.
Onestamente ne’ io ne’ lo staff avremmo comunque pensato che lo avrebbe fatto veramente: credevamo che fosse semplicemente un momento di disperazione.
Ora pero’ sono entrambi nel nostro obitorio, e quella mamma che non voleva la relazione ha perso sia la figlia, sia il nipotino nel suo grembo, sia il futuro genero.
E’ una vicenda che mi lascia confuso e senza parole.
PS: mentre vi racconto questa storia, un’altra notizia terribile ci ha raggiunti: e’ improvvisamente morto John, fratello minore di Brother Robert Maina. Aveva 40 anni. Dai sintomi che mi sono stati riferiti, mi pare di aver capito che possa essersi trattato di una morte improvvisa da infarto del miocardio. Robert e’ andato a casa subito. John lascia una moglie e tre bambini, il piu’ vecchio dei quali in prima superiore.


Facciamo le nostre condoglianze a Bro Robert, e preghiamo per tutti questi morti e per le loro famiglie.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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