venerdì 7 dicembre 2012

Buon Compleanno

Oggi siamo tutti vicini alla nostra figlioletta Naomi nel giorno del suo compleanno: le abbiamo offerto un piccolo dono, torta e bibite, e, a Dio piacendo, la portero’ fuori per due orette domenica pomeriggio. 
Naomi, subito dopo la conclusione degli esami di maturita’, e’ stata iscritta ad un corso di infomatica che si tiene a Chaaria dal lunedi’ al venerdi’. 
Come gia’ in precedenza per le scuole superiori, ogni giorno la accompagnamo in macchina. Pensiamo che imparare ad usare il computer sia una cosa necessaria per qualunque carriera dovesse intraprendere in futuro. 
Per quanto riguarda il proseguimento dei suoi studi non sappiamo ancora nulla, in quanto il risultato degli esami non sara’ reso pubblico prima di febbraio: solo allora, dopo aver conosciuto il voto da lei peso, potremo avere un’idea un po’ piu’ chiara dei corsi che potra’ intraprendere. 
Un altro importante passo per Naomi avverra’ durante la Messa di Mezzanotte a Natale: ha infatti iniziato il catechismo con il nostro parroco, ed in quella occasione verra’ battezzata. Naomi infatti viene da una famiglia di tradizione PCEA (chiesa presbiteriana-calvinista dell’Africa Orientale), ma da tempo ha espresso il desiderio di entrare a far parte della Chiesa Cattolica. 
Anche per questa importante decisione le siamo davvero molto vicini con l’affetto e con la preghiera. 
Buon compleanno, Naomi... ed in bocca al lupo per tutto. 

Fr Beppe 


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....