mercoledì 13 febbraio 2013

Esempi di protocollo post-operatori in uso a Chaaria


PROSTATECTOMY PLAN:
 
§ Continuos wash out
§ X Pen 2 mega QID iv 8/7
§ Genta 160 mg. OD im 8/7
§ Voltaren 1 amp. Im PRN
§ NS 500 ml + Dextrose 5% 500 ml iv : Day (4/7)
§ NS 500ml + Dextrose 5% 500ml iv  : Night (4/7)
§ Clexane 3800U sc on 1° P.O.day till discharge
§ Dressing on alternate day
§ Enema + food on 3° P.O. day
§ Remove 5 ml water from catheter balloon on 5° P.O. day
§ Stop wash out on 6° P.O. day
§ Remove catheter and drainage on 7° P.O. day
§ Remove stitches and discharge on 8° P.O. day



 

HYSTERECTOMY PLAN:
§ X Pen 2 mega QID iv 8/7
§ Genta 160 mg Od im 8/7
§ Ns 500ml + Dextrose 5% 500 ml  day 2/7
§ Ns 500ml + Dextrose 5% 500 ml  night 2/7
§ Depending on age: Voltaren 1 amp. Im PRN;  Pethidine 50 mg. im PRN
§ Clexane 3800 U. sc on 1° P.O. day
§ Dressing on alternate day
§ Black tea on 1° P.O. day
§ Remove urinary Cath. And give enema on 3° P.O. day
§ Remove alternate stitches on 7° P.O. day
§ Remove all the stitches and discharge on 8° P.O. day

CESAREAN SECTION PLAN:
§ X Pen 2 mega QID iv 8/7
§ Genta 160 mg Od im 8/7
§ Ns 500ml + Dextrose 5% 500 ml  day
§ Ns 500ml + Dextrose 5% 500 ml  night
§ Pethidine 50 mg im PRN
D/C PLAN:
§ Amoxil 500mg. tds 5/7
§ Brufen 400 mg BD/TDS 3/7

Questi protocolli, ovviamente noti al Personale di reparto, vengono scritti sulla cartella clinica dopo l’intervento chirurgico e la loro attuazione viene verificata, giorno per giorno dal Volontario Chirurgo o da Fr. Beppe.
Ogni giorno è bene che il Volontario, come da noi, scriva sulla diaria le notazioni sul decorso del Malato.

Max Albano








Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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