lunedì 6 maggio 2013

Naomi torna a scuola


Oggi pomeriggio alle 2.30, Fr Robert Maina e Lydia Kathira hanno riaccompagnato a scuola Naomi.
L’istituzione scolastica si trova a Chuka, ad un centinaio di chilometri da Chaaria.
Naomi e’ stata con noi per due settimane ed ha avuto la possibilita’ di incontrare anche la sua nonna.
Sono stati quindici giorni di vacanza veramente importanti per lei.
Ieri l’abbiamo portata a pranzo fuori in un pub di Meru, per organizzarle una festicciola di saluto e per dirle che le vogliamo bene.
Davanti a lei ora c’e’ un lungo “tour de force”, senza piu’ vacanze fino a novembre quando ripetera’ l’esame finale.
Nei giorni in cui e’ stata a casa si e’ ripresa anche fisicamente ed e’ meno emaciata.


 
Siccome ha problemi di stomaco, abbiamo avuto il permesso dalla preside di comprarle del cibo che sara’ poi preparato poco alla volta, come dieta speciale, nella scuola. Naomi infatti non ce la fa con il cibo provveduto dall’istituto che prevede sempre e solo riso.
Naomi e’ partita determinata e volenterosa: ha una gran voglia di riuscire a migliorare il voto dell’anno scorso. Noi facciamo il tifo per lei.
Ci manchera’ moltissimo, e personalmente gia’ sento un po’ di nostalgia.
Le auguriamo ogni bene e soprattutto... successo negli studi.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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