lunedì 12 agosto 2013

Non solo ospedale



Sabato è stata una giornata tremenda in sala operatoria, ma al pomeriggio c’era anche un appuntamento molto importante. Eunice Kiboko, la piccola commerciante da cui compriamo il pane per la missione, ha organizzato una festa per ringraziare il Signore della sua figlia primogenita Joy, nata quattro mesi fa nel nostro ospedale. Eunice ha invitato me e molti dei nostri ragazzi del Centro Buoni Figli, con cui da anni ha un bellissimo rapporto di amicizia.
La festa era organizzata per il pomeriggio, e, per varie circostanze, nessuno dei Fratelli era disponibile a parteciparvi e ad accompagnare i nostri ragazzi.
Grazie alla disponibilità di Sr Joan e di Sonia siamo comunque riusciti a far contenti sia i Buoni Figli invitati che Eunice stessa.
Tra un intervento e l’altro, alle ore 14 ho preso la macchina, l’abbiamo stipata di Buoni Figli, abbiamo caricato le carrozzine sulla bagagliera e siamo partiti.



La Casa dello zio di Eunice, dove la festa si è tenuta, è a circa tre chilometri dall’ospedale, sulla strada sterrata che collega Mbajone a Nkabune: è stata un’impresa arrivarci a motivo del fatto che quella strada era davvero dissestata; ma onestamente a me piace la guida “off road”.
Arrivati a destinazione, io ho solo scaricato i ragazzi e mi sono precipitato in sala nuovamente, spiegando a Eunice il motivo della mia assenza dalla festa.
Sr Joan e Sonia si sono fermate, prendendosi cura dei ragazzi: molti erno da imboccare o da aiutare per i servizi igienici. Entrambe mi hanno poi detto alla sera che è stata una festa bellissima, in cui i nostri ragazzi hanno sperimentato momenti veramente felici... attimi di vita normale.
Avrei dovuto andare a riprenderli alle ore 18, ma la sala non me lo ha permesso, in quanto l’ultimo intervento si è prolungato più del previsto: pazientemente mi hanno atteso fino alle 19,15. Sono arrivato alla casa dove si era tenuto il party quando già era notte, ma tutti erano felici e su di morale. Erano già sul ciglio della strada ad aspettare il veicolo.
Anche Eunice ha capito benissimo la ragione della mia assenza dalla festa e mi ha ringraziato con un solenne sorriso per aver accompagnato i ragazzi del Centro.
Joy la potete ammirare nella foto in cui è in braccio a Meme: è veramente una bella bambina!
Un sincero ringraziamento a Eunice per aver invitato i nostri ragazzi facendoli sentire persone normali; un grazie infinito a Sr Joan e Sonia per essersi prese cura di loro ed aver sacrificato il loro pomeriggio.
Io personalmente sono contento di essermi reso disponibile per tale servizio ai ragazzi, che sono sempre al centro del mio cuore, anche se il superlavoro in ospedale mi lascia pochissimo tempo per stare con loro.

Fr Beppe


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello che fate è veramente Santo! Vi abbraccio. Patrizia

Anonimo ha detto...

PS al primo commento: "Nella Chiesa sarò l’amore" ho trovato questa frase in S. Teresa del Bambino Gesù, nella sua Storia di un'anima. Se Lei è patrona delle missioni si è certi che in cielo otterrà qualsiasi cosa le si chieda!
Patrizia


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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