domenica 11 agosto 2013

Partite ed arrivate


Indubbiamente in questi giorni l’incendio che ha devastato l’aeroporto di Nairobi ha creato non pochi problemi psicologici anche a noi.
Le volonarie che erano qui con noi sono dovute partire da Chaaria 24 ore prima per cercare di capire che cosa stesse succedendo e se l’aeroporto sarebbe stato aperto nella data prefissata per la loro partenza. Nessuno sapeva niente e le notizie erano contraddittorie, anche se via via sempre più colme di speranza, qando abbiamo saputo che erano stati riaperti i voli domestici e poi anche quelli internazionali in un terminale più piccolo non coinvolto dalle fiamme.
E quindi, dopo tante ansie, alla fine sono partite!
Ringraziamo ognuna di loro per il servizio svolto a Chaaria.
Grazie a Katuscia per l’umile servizio svolto come anestesista in piena collaborazione con Jesse e Pasqualina. 




La ringrazio anche per le due bellissime lezioni magistrali di anestesiologia da lei tenute il giovedì mattina. Mi è mancata molto soprattutto stanotte quando abbiamo avuto ben tre cesarei ed io ho dovuto fare da anestesista e chirurgo... e poi oggi in giornata quando i cesarei e le operazioni programmate sono state ben 14. Ma è così: l’assenza di una persona ti fa capire ancora meglio quanto la sua presenza era stata utile e preziosa.
Grazie a Barbara per il grande lavoro svolto come odontoiatra insieme a Mercy ed Eunice. I pazienti sono sempre tantissimi nel nostro ambulatorio e Barbara non si è mai tirata indieto, neanche al sabato od alla sera tardi. Molti nostri clienti hanno grandemente apprezzato la sua bravura e la sua gentilezza.
Grazie infinite a Elisabetta che, come internista, si è presa cura dei nostri pazienti ricoverati in reparto. La ringrazio per essere stata così presente in reparto e per aver colmato una delle nostre lacune principali: quella di dare troppo poco tempo ai malati ricoverati. Ringrazio Elisabetta per il tempo che ha dedicato ai malati e per quello che ha impiegato nel razionalizzare un po’ le nostre cartelle, gli esami di laboratorio e le prescrizioni cliniche.
Questa sera verso le 21.30 sono anche arrivate a Chaaria le nuove volontarie, che, nonostante qualche disguido agli arrivi, se la sono cavata bene nella caotica situazione aeroportuale post-incendio.
Un grazie particolare a Joseph che si è fatto carico di questi tre giorni di tensione che hanno comunque consentito sia alle volontarie che partivano di raggiungere il loro aereo, sia alle nuove venute di districarsi e di arrivare a Chaaria nonstante tutto.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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