lunedì 30 settembre 2013

Casalgrasso: l'ultimo atto

Domenica 29 settembre è stata la volta della mia parrocchia a Casalgrasso (CN). E’ stato l’ultimo atto di una tourné veramente intensa che mi ha portato in diverse parti d’Italia. 
Insieme è stato l’ultimo anello di una catena di affetto, di apprezzamento e di stima che ho incontrato in ogni angolo della Penisola, e che mi ha riempito il cuore di commozione e di gratitudine.
Nella mia parrocchia il parroco don Gabriele mi ha concesso un’ora di testimonianza su Chaaria e sul libro prima dell’inizio della Messa. La mia testimonianza ha sostituito l’omelia domenicale.
La chiesa era gremita come nelle grandi occasioni... tanti erano in piedi, e tutti hanno ascoltato le mie parole con attenzione, commozione ed affetto. 
Tutti poi sono venuti ad abbracciarmi: i vecchi per manifestarmi il loro affetto non trasformato da 32 anni di assenza dal paese natio, i giovani e le nuove famiglie per conoscermi e stringermi la mano.
Che bella esperienza! Quanto affetto ho sentito anche oggi!
Ho visto i miei cari ugualmente commossi e soddisfatti.
Moltissimi già hanno letto il libro ed alcuni hanno voluto dare pubblica testimonianza del loro apprezzamento, prendendo il microfono e consigliandone a tutti la lettura.
Commovente per me è stato il fatto che il Sig Parroco ha voluto che lo aiutassi a distribuire la comunione durante la messa.
Come sempre, Casalgrasso è stato generosissimo anche nelle offerte che oggi ho ricevuto.
Ora che sono in partenza non mi resta che esprimere un sincero ringraziamento a tutte le persone che mi sono state vicine, che mi hanno dimostrato il loro affetto e che mi hanno fatto sentire a casa. Grazie a tutti coloro che credono in Chaaria e nel servizio che portiamo avanti a favore di chi è povero e sofferente.
L’affetto che ho sentito in queste ultime due settimane di settembre mi aiuterà e mi darà forza anche nei momenti duri e negli attimi di solitudine e sofferenza che certamente mi aspetteranno a Chaaria, nonostante tutte le gioie e soddisfazioni che incontrerò.


Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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