domenica 29 settembre 2013

Presentazione del libro alla Piccola Casa

Questa  mattina alle 10 c’è stata la presentazione del libro alla Piccola Casa.
E’ stata davvero bella e commovente: la gente era tantissima, calda, commossa.
Erano presenti tante suore, ma anche un buon numero di fratelli. Tra i sacerdoti era presente don Pasquale a rappresentare tutti gli altri preti.
E poi tantissimi amici da varie parti d’Italia: c’erano Luca da Catania; Nadia, Fabrizio e Ginevra da Roma; Francesco da Napoli; Pietro e Giacomo da Milano, Brother Hilton dal Kerala... e poi, inaspettatamente, ho sentito qualcuno parlare in Inglese, e con sorpresa mi sono trovato davanti Karolina dalla Polonia.
Che bella questa presenza! Che bella questa mondialità.
Fr Sandro Confalonieri ha introdotto la presentazione con parole toccanti che hanno inquadrato il libro in uno scenario cottolenghino, in un impegno che non è solo mio ma di molti confratelli e consorelle che con me lavorano e si sacrificano ogni giorno.



Mariapia Bonanate è stata bravissima come sempre, e si è dimostrata ancora una volta una persona stupenda e piena di amore nei miei confronti.
Miriam, felice nel suo ruolo di neo-mamma, è stata una presenza importante in quanto è lei che mi ha aiutato a trasformare i miei scritti ed a renderli giornalistici ed incatenati, quasi come in un film.
Abbiamo guardato nuovamente lo stupendo video di Nadia, che ci ha ancora una volta commossi fino alle lacrime; poi ci sono state le testimonianze e le condivisioni.
Non posso non citare la bellissima testimonianza di Sr Luisa che mi ha dimostrato chiaramente il suo affetto e la sua stima: Sr Luisa mi ha fatto toccare con mano la vicinanza di tante sorelle della Piccola Casa. Ci siamo abbracciati ed in lei ho abbracciato tutta la Piccola Casa.
Grazie di cuore a tutti i volontari che hanno voluto salutarmi ed esprimermi il loro affetto. Grazie per coloro che stimano il nostro lavoro a Chaaria e la nostra dedizione.
Alla fine della presentazione abbiamo avuto la possibiltà di un rinfresco offerto dall’Associazione dei volontari, che ancora una volta ringrazio.
Da parte mia, anche oggi non posso fare altro che esprimere la mia gratitudine e la mia commozione.


Fr Beppe Gaido















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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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