domenica 8 settembre 2013

Il nuovo Superiore generale del Fratelli del Cottolengo

Oggi, nella casa per esercizi spirituali di Giaveno Buffa, è avvenuta la votazione per l’elezione del Superiore Generale dei Fratelli di Giuseppe Cottolengo.
L’elezione è avvenuta alla presenza di Don Lino Piano, Padre Generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza.
I Fratelli riuniti in Capitolo hanno eletto Fratel Giuseppe Visconti, che ha accettato l’incarico ed è quindi ufficialmente il nuovo Superiore.
A lui auguriamo ogni bene per il difficile compito che dovrà svolgere nei prossimi sei anni, e gli assicuriamo la nostra preghiera e la nostra fraterna collaborazione.
Fr Giuseppe Visconti, per gli ultimi 25 anni, è stato in servizio a Manta, in Ecuador... e quindi anche di lui possiamo dire, citando le parole del Papa: “è venuto dalla fine del mondo”.
Alla elezione è seguita la Santa Messa di ringraziamento presieduta dal Padre Generale della Piccola Casa.
L’elezione dei consigliere generali avverrà martedì 10 settembre 2013.
Ringraziate il Signore insieme con noi di questo nuovo inizio per la nostra famiglia religiosa.



PS: nella foto di gruppo vedete i Fratelli Capitolari con Padre Lino; il primo piano è del nuovo Superiore Generale Fr Giuseppe Visconti; nell’altra foto vedete i tre ultimi Superiori Generali (Fr Ernesto Gada a sinistra, Fr Giuseppe Visconti al centro, Fr Giuseppe Meneghini a destra).


Fr Beppe Gaido




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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