domenica 22 settembre 2013

La sofferenza di Nairobi

Con questo breve post intendiamo condividere la sofferenza di Nairobi e del Kenya.
Conosciamo quel centro commerciale e molte volte ci siamo passati con i volontari che ritornavano in Italia.
Esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie delle persone decedute nell’attacco ed a coloro che ancora attendono la liberazione dei loro cari.
Non ci sono parole per eventi del genere, se non la nostra preghiera per chi soffre, e per un futuro di pace non solo per il Kenya ma per tutte le Nazioni del mondo.
Personalmente provo una grandissima sofferenza e sento il mio cuore ferito da quanto è successo.
So che molti volontari, amici e lettori si uniscono alla mia preghiera.


Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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