mercoledì 23 ottobre 2013

Festa dai Buoni figli

Oggi Francesca, Gianna, fr Dominic e fr Roberto Trappa hanno organizzato una bella festa per i nostri ragazzi del Centro. Hanno preparato dolci per i più gravi ed una pizza “all’italiana” per i più grandi.
Come sempre ci sono state delle bibite per tutti, e poi tanta musica, canti e qualche danza.
E’ sempre molto preziosa la presenza dei volontari nel Centro dei Buoni Figli!
I volontari ci aiutano a rinnovarci quotidianamente nel nostro entusiasmo di servizio e nell’attenzione alle piccole cose che possono far contenti i nostri giovani ricoverati.
La routine è certamente un nemico contro cui lottare nel servizio dei Buoni Figli (un servizio monotono e sempre uguale a se stesso), e momenti come quello di oggi sono un mezzo importante per rinnovarci nella fantasia della carità.



Inoltre una festa come quella odierna aiuta tantissimo i nostri ragazzi ad uscire da un quotidiano sempre uguale, e certamente dà loro attimi di intensa felicità.
Grazie di cuore a coloro che hanno organizzato la festa di oggi.

Fr Beppe








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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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