mercoledì 23 ottobre 2013

Formazione ed aggiornamento volontari - Torino, 26 Ottobre 2013


TORINO: SABATO 26 ottobre 2013 - PICCOLA CASA ,VIA COTTOLENGO 14
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO (PUNTO INCONTRO
)

Coordinatore: D.ssa M. CARELLO

Orario generale: Mattino 08.30 / 12.30 - Pomeriggio 14.00 / 18.30
08.30 Registrazione presenze: Punto Incontro (si raccomanda la puntualità)

SEZIONE VOLONTARI PER CHAARIA


MATTINO
SEZIONE CONGIUNTA AULA PUNTO INCONTRO
Medici / Infermieri / Ostetriche / Biologi
08.45 - 09.00 DVD Presentazione Missione di Chaaria
09.00 - 09.45 Medicina Generale : M.L. Ferrando
09.45 - 10.30 Chirurgia Generale : P. Rolandi
10.45 - 11.30 Appunti di anestesiologia : A. Sodero
11.30 - 12.15 Note di laboratorio : A. Sampò


POMERIGGIO
SEZIONE CONGIUNTA AULA PUNTO INCONTRO
(Medici / Infermieri / Ostetriche / Biologi)
14.00 - 15.00 Presentazione Associazione e Piccola Casa della Divina Provvidenza
Relatori : A. Bova - L. Marchisio- R. Oddo Alongi

SEZIONE DISGIUNTA SALA E AULA PUNTO INCONTRO
15.00 - 16.00 medicina / infermieristica / ostetricia / laboratorio
Relatori : F. Guidobaldi / S. Ferrante / V. Orso Giacone /A.Sampò
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AULA PUNTO INCONTRO
16.00 – 18.30 Colloquio di selezione , verifica titoli e conversazione in lingua inglese
M.Carello; S. Peretti ; L. Marchisio; A. Bova
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SEZIONE VOLONTARI PER L’ ECUADOR

MATTINO SALA PUNTO INCONTRO
10.00 - 12.00 Organizzazione del servizio a Tachina: B. Castellino

POMERIGGIO SEZIONE CONGIUNTA AULA PUNTO INCONTRO
14.00 - 15.00 Presentazione Associazione e Piccola Casa della Divina Provvidenza
Relatori : Bova - L. Marchisio - R. Oddo Alongi


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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