lunedì 14 ottobre 2013

Il dott. Ninni Ortu

Dopo tre settimane di servizio molto intenso a Chaaria, l’odontoiatra Dr Ninni Ortu ci ha salutati questa mattina alle 6. Egli ha speso il suo ultimo giorno in Kenya con i bambini malati del Cottolengo Centre di Nairobi- Langata.
Lo ringraziamo del suo lavoro e della sua dedizione in tre settimane in cui, grazie alla sua presenza, abbiamo potuto dare le ferie a Mercy.
Certamente, lavorare senza di lei è stato un po’ duro per Ninni che a volte ha finito con i pazienti alle ore 22. Lo ringraziamo comunque sia per il suo grande servizio, sia per la sua dedizione totale.
Ninni ha potuto esprimere il suo affetto anche ai nostri orfanelli ed a quelli di Nkabune che è riuscito a visitare più volte. E’ stato in grado anche di organizzare un viaggio alla scuola di Naomi, regalandole un bel pomeriggio di famiglia nel periodo in cui, con ansia, lei si sta preparando alla maturità ormai vicina.



Mentre assicuriamo a Ninni la nostra povera preghiera per le sue intenzioni, vogliamo dare spazio anche alle sue parole circa l’esperienza da lui appena conclusa: “vado via con la sensazione di non essere riuscito a fare tutto ciò che avrei voluto fare. Vado via con in mente gli occhi dei miei pazienti, la loro dignità, la loro grandezza. Ma vado via sapendo di tornare”


La comunità di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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