Non sappiamo neppure il suo nome.
Certamente il nostro santo direbbe che è una “perla” della
Piccola Casa, perchè è un disabile mentale davvero grave, ed ora è anche
completamente abbandonato.
Il piano dei parenti è stato astuto.
Lo hanno portato nella sala di attesa dell’ambulatorio
lunedì scorso all’una del pomeriggio, quando la congestione di pazienti era
tale che nessuno si è accorto della sua presenza, quando stava rannicchiato per
terra.
Solo alle ore 19, quando ormai l’anticamera era deserta, ci
siamo accorti che ci era stato fatto questo regalo: un giovane handicappato
mentale grave, incapace di parlare e quindi di capire, scaricato nel nostro
ospedale come spazzatura. Era sporco, affamato ed assetato... ma no era malato.
Abbiamo avvisato la polizia, che comunque dice di non potere
fare gran chè, perchè sembra che nessuno nel circondario conosca il ragazzo.
Adesso il nuovo venuto è in ospedale insieme a John
Kiberenge, e certamente lo porteremo su dai Buoni Figli non appena riusciremo a
fare un posto. Cogliamo l’occasione di questo ricovero anche per fare alcuni
esami di routine e per osservare il poveretto circa eventuali crisi epilettiche
Lui è molto tenero, e davvero pare “uno da Cottolengo”; sorride
sempre ed è molto socevole: da questo punto di vista, siamo onorati di essere
stati noi a raccoglierlo ed a prenderci cura di lui.
Da un altro punto di vista siamo però molto preoccupati,
perchè, se la gente comincia ad abbandonare gli handicappati in ospedale come
scorciatoia per essere ammessi al centro, certamente non ce la caveremo più e
saremo sovraffollati alla follia.
Sia io che Giancarlo siamo poi molto disgustati dal
comportamento di quei parenti (magari anche di quei genitori... chi lo sa!),
che si sono dimostrati disonesti nei nostri confronti e senza cuore nei
confronti del povero ragazzo.
Sappiamo comunque che il Signore accoglie il nostro sforzo
di mantenere sempre il cuore aperto alle necessità di chi è povero e privo di
assistenza, perchè totalmente didatteso proprio da quelle persone che
dovrebbero prendersi cura di lui.
Fr Beppe
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