Oggi è stato l’ultimo giorno di presenza lavorativa del Dr
Ogembo al Cottolengo Mission Hospital.
Il fatto che egli si sia licenziato è per tutti noi un
enorme colpo, e, se posso dirlo, lo è soprattutto per me che da oggi rimango
completamente solo come medico.
E’ vero che ci sono i volontari, ma è altrettanto vero che
essi rimangono per tre settimane e poi tornano in Italia. Ci sono inoltre
lunghi periodi in cui per esempio non ho volontari in grado di coprirmi per i tagli
cesarei.
Ogembo era quel punto fermo su cui contare ogni volta che
avevo un impegno fuori Chaaria: egli è sempre stato indipendente anche per
tutte le problematiche ostetrico-ginecologiche urgenti.
Ora sarà tutto più difficile: già la settimana
prossima non potrò essere presente ad un importante incontro con il Vescovo
perchè devo rimanere a Chaaria di guardia per i cesarei; andare a lezione a
Meru il mercoledì sera comporterà il fatto di essere comunque sempre reperibile
e quindi dovermi fiondare a Chaaria in caso di cesareo o emergenze che i
volontari presenti non possano gestire.
Ciò implica anche il fatto che molto
raramente potrò presentare io una lezione a Meru: la disponibilità ad essere il
docente mi viene richiesta normalmente dall’Ordine dei Medici con preavviso
molto breve, e sarà altamente improbabile che ciò succeda esattamente nei
giorni in cui avrò un ginecologo dall’Italia.
Purtroppo, fino ad ora non abbiamo trovato un sostituto per
il Dr Ogembo: lo abbiamo cercato con insistenza, ma i problemi sono tantissimi.
Prima di tutto i medici locali chiedono cifre di denaro che
non possiamo permetterci di pagare; richiedono inoltre l’alloggio (nella
legislazione anglosassone l’ospedale deve fornire la casa a medici ed
infermieri), ma noi non lo abbiamo, in quanto lo “staff quarter” è già occupato da altri membri del nostro
personale.
Rimane poi il fatto che Chaaria è remota, senza asfalto e senza
acqua potabile: è quindi un villaggio ben poco appetibile per i medici che
contattiamo.
A Chaaria poi si lavora un sacco dal mattino alla sera, ed è
impossibile gestire una clinica privata, come invece tutti i colleghi fanno a
Meru o in altre città.
Ecco perchè i medici contattati finora hanno completamente
declinato l’invito.
Al momento siamo riusciti solo ad agganciare un medico che,
pur avendo già un altro lavoro in un ospedale goverativo, verrà a Chaaria il
lunedì ed il martedì: spero che poi, quando lo conosceremo meglio, potrò
chiedergli anche qualche altro giorno, al fine per esempio di poter organizzare
anche qualche seminario, congresso o ritiro spirituale... o magari anche solo
per avere il pomeriggio libero a Natale.
Senza Ogembo Chaaria sarà pesantissima e difficilissima da
gestire: so che mi aspetteranno mesi duri e di fatica estrema, e che avrò
bisogno della preghiera di molti amici per riuscire ad affrontare la
situazione.
Continueremo anche a pregare per l’intenzione di trovare un medico
motivato e buono che possa sostituire il Dr Ogembo. Stare da solo deve essere
un’emergenza: Chaaria è cresciuta così tanto che non è più gestibile da un
singolo medico.
Anticipatamente chiedo perdono ai volontari che verranno a
Chaaria nei mesi futuri: credo che mi vedranno ancor più impegnato e sfuggente.
Magari a volte sarò nervoso e stanchissimo. Chiedo loro di comprendere la nuova
situazione che si è venuta a creare e di scusarmi.
A tutt’oggi non sappiamo le motivazioni che hanno portato il
Dr Ogembo a lasciare il lavoro: lui non lo ha mai detto chiaramente. Sappiamo
solo che è stato irremovibile e non ha mai ceduto alle nostre richieste di
cambiare idea.
Ogembo è senza dubbio una grandissima perdita per
l’ospedale. Ha lavorato qui per circa un decennio, dapprima come consulente tre
volte alla settimana, e poi a tempo pieno. Mi ha sempre sostituito con generosità
sia quando ero in Italia e sia quando mi dovevo assentare per un seminario od
una breve vacanza. Quando ero assente ha sempre coperto anche le notti, e non
si è mai fatto pagare gli straordinari.
Certamente Ogembo è un medico particolarissimo: cristiano
convinto e fedele praticante nella Chiesa Avventista del Settimo Giorno, egli è
stato un esempio continuo di onestà e di semplicità di vita.
E’ sempre vissuto
da povero, ed il suo stile di vita umile è certamente stato controcorrente in
una società in cui i medici davvero appartengono alle classi sociali più
elevate... basti pensare che non ha nè un’automobile, nè una motocicletta.
Da
lui ho imparato molto come uomo e come cristiano: tante volte l’ho ritenuto un
modello da imitare nella vita di preghiera e nella bontà. Anche come medico mi
ha dato moltissimo, e sicuramente da lui ho appreso più di una tecnica
chirurgica.
Ora il Dr Ogembo va per la sua strada. Ci siamo salutati
bene e senza acrimonia.
Certamente il mio cuore è triste per la sua decisione ed
avrei preferito che lui rimanesse qui con me, magari diventando pian piano il
mio eventuale successore.
La vita però ha stablito diversamente e quindi a noi non
rimane che augurargli ogni bene per il futuro, assicurandogli la nostra
preghiera che è da una parte di riconoscenza e dall’altra di intercessione
secondo tutte le sue intenzioni.
Fr Beppe Gaido
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