mercoledì 25 dicembre 2013

Gesù Bambino a Chaaria


Oggi il regalo di Gesù Bambino me lo ha fatto soprattutto Fr Giancarlo che mi ha permesso, con il suo sacrificio personale, di staccarmi alcune ore e di andare a pranzo fuori. 
E' stato uno stacco importante per la mia salute mentale e spero di restituirlo a Giancarlo al più presto. 
La mia assenza è stata coperta, per le emergenze chirurgiche ed ostetriche, da un medico kenyano che da un po' di tempo ci offre, ogni settimana, due giorni di servizio come consulente.

Prima di partire e subito dopo il ritorno al pomeriggio, sono stato comunque molto impegnato sia in sala parto che in sala operatoria, perchè oggi Gesù Bambino ha deciso di nascere molte volte a Chaaria.
Il primo Gesù Bambino di Chaaria era in realtà una femminuccia, ed è nata con parto naturale.
Il secondo Gesù Bambino, ancora di sesso femminile, è nato invece con parto cesareo.
Sono poi seguiti altri tre parti spontanei in cui abbiamo accolto nel mondo due femminucce ed un maschietto. 



E' poi ancora arrivato un altro cesareo, al mio ritorno dal pranzo fuori: era una donna appena giunta da un'altra struttura che non è in grado di eseguire cesarei. Ci era stata mandata perchè aveva una cicatrice da pregresso cesareo ed aveva le doglie. 
Siamo entrati in sala con procedura d'urgenza mentre i confratelli iniziavano l'ora di adorazione vespertina, ma so che il Signore non è scontento di noi, perchè abbiamo saltato la preghiera non per pigrizia ma per un atto di servizio alla vita: con nostra sorpresa ci siamo accorti che non si trattava di una gravidanza singola ma gemellare... un maschio ed una femmina... ed ecco quindi che, alle ore 22.50, ora in cui vi sto scrivendo, i Gesù Bambini che hanno scelto Chaaria come capanna per il loro Natale son stati sei.
A tutte le mamme che hanno partorito oggi abbiamo fatto un dono natalizio consistente in un pacco con vestitini da neonato.
Siamo molto contenti di essere collaboratori di Dio nel misterioso ed affascinante compito di aiutare la vita a venire al mondo... e siamo felicissimi di essere stati impegnati in questo campo proprio il giorno di Natale, giorno dell'Incarnazione e quindi della Vita.



Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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