giovedì 26 dicembre 2013

Un piccolo riconoscimento



Santo Stefano è stato un giorno completamente lavorativo. La gente è venuta in frotte, nonostante il giorno festivo, perchè tutti sanno che Chaaria è sempre aperta. 
Lo staff era ridotto ed abbiamo lavorato tanto per cercare di rispondere alle esigenze di tutti. Il settore in cui ancora sentiamo fortemente l'onda d'urto dello sciopero è quello della maternità, in cui ricoveriamo a getto continuo ed in cui naturalmente anche le complicazioni fioccano, sia di giorno che di notte: anche oggi abbiamo per esempio avuto una chiamata notturna per cesareo. 
Di giorno poi i cesarei sono stati quattro, ed in un caso si trattava di rottura d'utero.

Lo sciopero è ufficialmente finito, ma le festività fanno sì che non non ce ne siamo praticamente accorti, in quanto il numero dei pazienti non diminuisce affatto. 
La ragione? Molte strutture sono ancora praticamente non funzionanti per mancanza di personale che abbia ripreso a lavorare.
Pensiamo che la situazione tenderà alla normalizzazione solo dopo il 2 gennaio.



Oggi abbiamo però avuto un riconoscimento importante. Il governo locale della nostra Contea ci ha donato un buon quantitativo di farmaci, come riconoscimento di quello che abbiamo fatto durante lo sciopero. 
A Chaaria è stato donato di più rispetto ad altri ospedali missionari, che naturalmente hanno sollevato le loro lamentele. 
La risposta del responsabile della distribuzione è stata però lineare: la quantità di farmaci donata dipende dal numero di pazienti assistiti.
Sono stanco morto oggi, dopo la chiamata notturna, ma questa donazione e la risposta data a chi si lamentava, sono stati un buon ricostituente alla mia stanchezza: sempre diciamo che solo Dio può veramente conoscere i nostri sacrifici, ma a volte fa anche piacere quando ci si rende conto che i nostri sforzi sono apprezzati anche dalle autorità locali, oltre che dai pazienti che sempre affollano Chaaria.
Ringrazio Gesù Bambino pure per questo piccolo incoraggiamento che ci è venuto tramite le autorità amministrative



Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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