“In sala operatoria non funziona la scialitica
ed abbiamo un intervento in corso”, dice il chirurgo, e naturalmente ha il
diritto di ricevere una risposta al suo problema immediatamente.
“L’elettrocardiografo non funziona perchè, a
causa di un incidente, dell’ acqua è caduta sulla macchina, che ora ha le
connessioni in corto... io però ho bisogno di tale strumento perchè un ECG a
certi pazienti sicuramente aggiungerebbe qualcosa alla diagnosi e terapia”, gli
fa eco l’internista dal reparto.
“Si è bloccato il compressore e non posso fare
le otturazioni. E’ un dramma perchè sono pieno di pazienti che vengono da molto
lontano; come facciamo? Senza compressore non funziona il trapano” dice
sconsolato il dentista dallo studio odontoiatico.
“Manca la luce ed il generatore è in
sovraccarico. Abbiamo tutto da sterilizzare e pensare ai pannelli solari è
impossibile adesso. Se si ferma il generatore, chiudiamo l’ospedale. Bisogna assolutamente
fare qualcosa”, ripete Fr Beppe, sempre fobico e nevrastenico quando non c’è la
corrente elettrica.
“Manca l’acqua e non posso fare i bagni ai
Buoni Figli! Si sarà rotta la pompa?” dice a Fr Giancarlo il coordinatore del
centro.
“Le carrozzine dei Buoni Figli sono tutte
rotte... se continua così, li dovremo lasciare sempre a letto tutti”, diceva qualcuno
il mese scorso.
“La lavatrice dei Buoni Figli non funziona e
siamo obbligati a lavar tutto a mano, anche perchè pure quelle dell’ospedale
sono per la metà fuori uso”, dice sconsolata Sr Cecilia.
“Non c’è più ossigeno ed abbiamo un’emergenza
in sala parto, più due bambini dispnoici in pediatria”, urla disperata Monicah.
“Il trattore non parte... il boiler per
l’acqua calda non funziona, la macchina per l’emocromo dà risultati
sbagliati... la lastra di ghisa della stufa a legna si è squarciata in
due...piove nelle camere dei Buoni Figli perchè il tetto è rotto... tutti i
rubinetti perdono acqua” ecc, ecc.
E tutte queste richieste (la iella infatti, al
contrario della fortuna, ci vede benissimo) arrivano di solito tutte insieme e
magari durante il fine settimana...ed il povero Fr Giancarlo può solo ripetere
che quelli della manutenzione stanno facendo tutto quello che possono.
A Giancarlo ed al team della manutenzione ci
rivolgiamo proprio per tutto: dai guasti più irrisori ai disastri che talvolta
possono accadere in ospedale (come per esempio quando era mancata l’acqua per
giorni e giorni).
Essi si fanno in quattro per noi, ma anch’essi
non si vedono, come i cuochi e tanti altri: sono lavoratori necessari ed
invisibili a cui normalmente nessuno dice grazie, e che raramente trovano
spazio sulle pagine del blog o ricevono regali dai volontari.
Oggi vogliamo dare loro un po’ di visibilità:
quando tutto fuziona, nessuno si rende conto che ciò è dovuto alla competenza,
al lavoro ed alla dedizione di molti. Solo quando il guasto è apparente, allora
ci ricordiamo di chiamare i tecnici della manutenzione... e poi, quando tutto è
nuovamente a posto e possiamo continuare con i nostri lavori, normalmente ci
dimentichiamo anche di dir loro grazie.
Il grazie lo dico loro oggi, insieme alla
richiesta di scusarci se lo faccio troppo tardi e troppo di rado.
Grazie a Fr Giancarlo ed a tutta la sua
squadra che ci permette di lavorare e di portare avanti il servizio in ogni
aspetto della missione di Chaaria.
Fr Beppe
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