sabato 4 gennaio 2014

Formazione dei giovani

La parrocchia di Chaaria ha organizzato un seminario per tutti i gruppi giovanili del circondario. In tale occasione si sono discussi temi importanti, quali la fedeltà coniugale, la moralità nei rapporti interpersonali, la vita di coppia.


A me è stato dato il compito di fare una lunga carrellata riguardante i metodi di contraccezione comunemente in uso, spiegando con dovizia di particolari i vantaggi, gli svantaggi, le implicazioni etiche, le possibili complicazioni mediche di ognuno di tali metodi.
Naturalmente la sessione che mi è stata affidata ha riscosso un grandissimo interesse sia tra i ragazzi che tra le ragazze; ci sono state moltissime domande a cui ho risposto nel modo più onesto possibile e secondo le mie conoscenze. 
Avremmo potuto continuare più a lungo a discutere, ma un cesareo urgente ha messo fine alla nostra conversazione in parrocchia. 




E’ stato comunque un bel momento in cui abbiamo potuto spaziare anche ad altri argomenti, come per esempio la prevenzione del carcinoma della cervice mediante screening con PAP test,  i metodi di autoesame per la prevenzione del carcinoma mammario, ed altri ancora.
Ho trovato dei giovani veramente motivati, desiderosi di conoscere e pronti a mettersi in discussione.
Ci siamo ripromessi di ritrovarci ancora su altri temi che sono molto caldi alla loro età, come l’AIDS, le malattie sessualmente trasmesse, lo stupro e le sue conseguenze mediche e psicologiche, gli aborti clandestini ed i danni da essi provocati all’organismo delle giovani donne che ne fanno ricorso, l’infertilità di coppia.
L’unico mio problema è che, con l’assenza del Dr Ogembo, sarà veramente difficile trovare del tempo da dedicare a queste attività formative sul territorio, attività che comunque sento molto utili ed importanti. Certamente mi impegnerò molto per onorare la promessa che ho fatto ai giovani.

Fr Beppe

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....