domenica 30 marzo 2014

Gli echi della riunione di Torino


Anche noi a Chaaria desideriamo unirci al ringraziamento dei Fratelli di Tachina per la giornata formativa che ieri si è tenuta a Torino.

Ci sono giunti gli echi fino a qui: messaggi ed email erano tutti concordi nell'affermare che la riunione è stata un grandissimo successo ed un momento bellissimo di aggregazione, di orientamento e di motivazione al volontariato.
Ci è stato riferito che il clima è stato meraviglioso e che le persone che vi hanno partecipato erano davvero molto motivate.
Sappiamo che Torino è un po' la locomotiva e che lo stesso stile di formazione sarà poi trasportato anche agli incontri formativi di Roma e della Sicilia.



Grazie a tutti coloro che vi hanno partecipato, e grazie soprattutto agli organizzatori ed ai relatori che con serietà dedicano il proprio tempo a tale importane aspetto della vita dell'Associazione: una buona formazione è infatti il segreto di un volontariato positivo e fecondo sia a Chaaria che a Tachina.
Da parte nostra non possiamo che ripetere la nostra riconoscenza per tutto quello che tante persone generose fanno per noi, non solo quando sono effettivamente in Missione, ma anche quando sono in Italia e lavorano per noi.
Che Dio benedica tutti.



Fr Beppe e Fr Giancarlo


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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