domenica 23 marzo 2014

La targa commemorativa per la nuova maternità


Dopo un viaggio molto complesso, partito da Torino, arrivato a Città del Vaticano, e passato per Amsterdam, la targa commemorativa della nuova maternità è finalmente arrivata a Chaaria.

C'è stata anche la "suspence" dell'ultimo momento, quando le valigie in cui la targa era contenuta, sono andate perse nella capitale olandese... ma poi, l'efficienza della KLM ha fatto sì che ricevessimo tutti i bagagli: quindi la targa è ora saldamente nelle nostre mani.
Ho deciso di non tenerla io, perchè, conoscendomi, andrebbe persa sicuramente nel mio disordine cronico, prima ancora di riuscire a porla sul muro della nuova costruzione.
Ho affidato la preziosa targa, già benedetta da Mons George In Vaticano, a Fr Giancarlo, che è sicuramente più affidabile ed organizzato del sottoscritto.
Tofi era ovviamente presente alla consegna ufficiale della targa, e si è anche guadagnato qualche carezza extra da parte dei volontari.



Accogliamo la targa con grande riconoscenza, rendendoci conto perfettamente del grandissimo sforzo di "fund raising" portato avanti dalla Associazione Volontari Mission Cottolengo e da For-a-Smile.
Siamo riconoscenti ai nostri benefattori e vogliamo che sappiate che stiamo lavorando alacremente per costruire la maternità in tempi molto brevi.
La targa l'abbiamo ricevuta nel cantiere, in modo da farvi intravvedere lo stato dei lavori di costruzione.
Per adesso non possiamo porla sul muro: lo faremo a lavori ultimati. I membri prescelti per la consegna della targa a Chaaria facevano tutti parte anche del club "Torino Calcio. Chaaria", e, come presidente ed unico membro del "Milan Club di Chaaria" (quest'anno quasi in serie B), non ho potuto che piegarmi alle loro foto in tenuta sportiva, in quanto durante il presente campionato anche il Toro ci sta distanziando di chilometri.
A nome di tutte le mamme che vengono a Chaaria nell'importantissimo momento della nascita del loro figlio, ancora ripetiamo il nostro grazie sincero e promettiamo la nostra preghiera.



Fr Beppe Gaido






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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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