venerdì 9 maggio 2014

Arrivate due nuove incubatrici


Siamo particolarmente grati ai nostri benefattori che si impegnano a sostenerci nella costruzione della nuova maternità (o “punto nascita”, come si dice in modo più moderno).

Oltre ai lavori in muratura che stanno prodedendo in modo spedito, stiamo anche iniziando l’acquisto dello strumentario.
Per adesso ci sono state consegnate queste due modernissime incubatrici, appena assemblate dal nostro Antony.
Le terremo in magazzino sino al momento in cui saremo in grado di dare loro la sistemazione definitiva nel “nido” della nuova maternità: non è nostra intenzione metterle in uso nella vecchia “nursery” dove per adesso possiamo andare avanti con le incubatrici un po’ “datate” che nel tempo abbiamo ricevuto nei containers.
Ringrazieremo personalmente i benefattori che hanno acquistato per noi questi importantissimi strumenti di sostegno alla vita nascente.



Per ora esprimiamo un grazie generale insieme alla nostra commossa riconoscenza verso la Divina Provvidenza che continua a sostenerci attraverso le mani di tanti amici.
Le difficoltà a Chaaria non mancano mai, ma bisognerebbe essere ciechi ed ingrati per non vedere quanto il Signore ci sostiene ogni giorno, e quanto fanno per noi anime buone e generosa che ci stimano e credono in noi.

Fr Beppe e Fr Giancarlo


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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