mercoledì 4 giugno 2014

Giulia

Da anni viene ad aiutarci a Chaaria, durante le pause della sua normale attività sanitaria ed umanitaria in Madascar.
Giulia è una dottoressa specializzata in malattie tropicali. Inoltre, lei è colei che mi ha sostituito l’anno scorso durante il periodo del Capitolo Generale.
Anche quest’anno ha voluto donare a Chaaria quattro settimane del suo tempo e della sua professionalità. Come sempre, ha lavorato alacremente e si è distinta per abnegazione e generosità.
La nostra situazione lavorativa a Chaaria ha fatto sì che di lei ci fosse bisogno soprattutto in pediatria, e Giulia non ha detto di no: si è dedicata ai bimbi con la solita passione che è un suo elemento distintivo.
Giulia è stata una presenza preziosissima, umile, sempre disponibile verso tutti ed altamente apprezzata da tutto lo staff dell’ospedale.
La ringraziamo anche per aver trovato il tempo di preparare una lezione sulla malnutrizione: pure tale presentazione è stata altamente apprezzata dal nostro personale.
Ogni mattina Giulia iniziava la giornata con un’ora di corsa campestre ed ogni sera finiva tardissimo con il controgiro del dopo-cena.



Auguriamo a Giulia ogni bene per il suo futuro impegno per il Madagascar che la vedrà impegnata in una zona estremamente rurale in cui non ci sono ancora strutture sanitarie: Giulia coordinerà un progetto di educazione sanitaria di base che si focalizzerà prima di tutto sui bambini e poi raggiungerà anche le loro madri. Sarà un’attività tesa ad insegnare concetti basilari di igiene e prevenzione (per esempio lavarsi le mani prima di mangiare, bollire l’acqua che si beve), ed a creare consapevolezza sulla necessità di usare toelette o latrine e non più l’aria aperta per i bisogni elemetari.
Ringraziamo anche suo marito Gigi che è rimasto a Chaaria solo una settimana, ma che in quei giorni ha messo a posto tutti i nostri computer.
Auguriamo “buona vita” a Giulia e Gigi. Li seguiamo nel loro lavoro in Madagascar, e rimaniamo uniti con la preghiera, sicuri che ci rivedremo ancora a Chaaria in futuro.

Fr Beppe e fr Giancarlo

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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