La paziente si era presentata al nostro ospedale a motivo di
una grossa massa leggermente dolente all’ipocondrio di sinistra. Aveva con sè una
TAC addominale richiesta in un’altra struttura (ho allegato al post la foto che
mi è parsa più significativa): il radiologo parlava di una cisti del diametro
di circa 18 cm, ed a suo parere l’ipotesi più probabile era quella di
pseudocisti pancreatica.
Il radiologo consigliava anche l’aspirazione percutanea
ecoguidata.
Personalmente ho avuto paura dell’approccio percutaneo.
Inoltre ho pensato
che, nel caso si fosse davvero trattato di cisti pancreatica, la cosa
migliore sarebbe stata quella di fare un’anastomosi tra la cisti stessa e la
parete posteriore dello stomaco.
La paziente ha quindi dato il suo consenso per l’intervento
chirurgico.
Aprendo la cavità addominale mi sono trovato davanti una
massa gigantesca nell’ipocondrio sinistro.
La massa pareva in continuità con il
fegato ed anche il colore delle pareti ricordava molto il fegato. Per un attimo
ho pensato ad un’enorme epatomegalia con ascesso amebico nel lobo sinistro. Ho
confermato con una siringa sterile che
la massa conteneva in effetti pus.
Ho deciso quindi di drenare l’ascesso. Le
pareti della massa erano piuttosto spesse, e dalla cavità è fuoriuscito pus
franco in enorme quantià (circa 2 litri).
Man mano che l’ascesso si sgonfiava, appariva evidente che
non si trattava di fegato. Il fegato era
infatti normale ed adiacente alla massa che si stava rapidamente riducendo di
volume.
L’evacuazione completa del materiale purulento mi ha
concesso di esteriorizzare delicatamente la massa, liberandola da poche
aderenze che la tenevano adesa al diaframma.
E’ stato allora che mi sono
accorto che in mano avevo un’enorme milza, ormai ridotta ad una capsula vuota.
Le condizioni dell’organo erano tali che non mi sono sentito di lasciarlo in
sede ed ho rapidamente preso la decisione di eseguire una splenectomia.
Grazie all’esteriorizzazione della milza e prima di legare
il peduncolo vascolare splenico, ho avuto modo di esaminare il pancreas che
appariva del tutto normale e completamente staccato dall’organo che stavo
rimuovendo.
Altra conferma del fatto che si trattasse di milza l’ho avuta dal
fatto che il diaframma era ora completamente disabitato all’angolo splenico.
Abbiamo comunque mandato l’organo per esame istopatologico. E’
strano infatti trovare un ascesso splenico di queste dimensioni: la donna non riferiva
storia di traumi sull’addome, nè abbiamo raccolto dati anamnestici che
potessero suggerire un’endocardite pregressa che avesse eventualmente
embolizzato alla milza.
Vedremo che cosa ci dirà la biopsia.
Per adesso siamo contenti che la paziente stia decisamente
bene nella seconda giornata post-operatoria.
Fr Beppe Gaido
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