mercoledì 8 ottobre 2014

Impronte sulla neve...

Carissimi lettori,
vi comunico oggi, con immenso piacere e con grande emozione, la notizia che insieme a Fr. Beppe, ripartiremo da qui con i racconti dall’Africa, dei quali io mi farò nuovamente messaggera virtuale, attraverso questo blog.
Riprenderemo quindi ad entrare nelle vostre case e nei vostri cuori, ancora una volta in punta di piedi e senza pretesa alcuna, se non quella della semplicità di poter condividere con quanti lo vorranno, gioie e dolori, racconti e resoconti, immagini e poesie che lascino, così come fanno le impronte sulla neve fresca, un segno d’amore nelle vostre vite.
Contribuire a far questo, è per me un onore. E anche se la neve cadrà ancora e nasconderà in poco tempo quelle impronte, io sò e sono certa, che esse resteranno per sempre.

Nadia


Nota tecnica
A breve verrà reso noto il link al nuovo sito istituzionale dell’Associazione Volontari Mission Hospital - Chaaria - Kenya (Onlus).

I blog delle Missioni del Cottolengo da questo momento saranno separati: troverete quello di Chaaria (Africa) e Tachina (Ecuador), entrambi con un link reciproco presente nel menù della colonna laterale.

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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