martedì 18 novembre 2014

Un altro piccolo passo avanti

Si chiamerà “Sr Oliva Block”.
Abbiamo deciso di dedicare la nuova maternità a Sr Oliva perchè in lei vediamo un esempio da imitare e perchè nei suoi decenni di missione in Kenya si è dedicata sempre con passione al servizio della maternità.
In vita Sr Oliva è stata una grande sostenitrice del progetto di costruire a Chaaria un reparto dedicato esclusivamente alla maternità.
Ci farà bene ripensare a Sr Oliva ogni volta che entriamo nel nuovo dipartimento.
Accanto alla porta d’ingresso abbiamo anche affisso la targa dedicata ai nostri benefattori: all’Associazione Volontari Missioni Cottolengo, a “For-a-Smile”... ed a tutti i nostri sostenitori che hanno voluto rimanere nell’anonimato.
Proprio ieri inoltre sono arrivati i nuovi materassi, mentre i letti, ordinati a Nairobi, non ci sono stati ancora consegnati.
L’impianto elettrico e quello idraulico sono completi. 
Inoltre è già operativo un sistema solare per l’illuminazione in caso di mancanza di energia elettrica.
Nella prossima puntata vi faremo vedere il nido dove oggi stiamo intallando le nuove incubatrici.


Vedendo tutti questi passi che ci avvicinano pian piano alla meta, mi risuona nel cuore la preghiera semplice di san Francesco d’Assisi: 
“ogni uomo semplice porta in cuore un sogno; con amore ed umiltà potrà costruirlo; se davvero tu saprai vivere umilmente, più felice tu sarai anche senza niente... Dai e dai, ogni giorno, con il tuo lavoro, una pietra dopo l’altra in alto arriverai”.
Da parte mia e di fr Giancarlo, un sincero ringraziamento a tutti, ed al Signore che ha ispirato i nostri benefattori.

Fr Beppe Gaido


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Beppe,
Aver dedicato la nuova maternità a Suor Oliva lo considero un giusto riconoscimento
alla sua persona, alla sua umanità e al suo amore sempre rivolto ai piccoli ricoverati.
Ricordo ancora con simpatia i nostri incontri quotidiani nel vecchio Nido tra biberon da preparare,
pannolini da cambiare, bambini da visitare e mamme a volte da rassicurare e consolare.
Ricordo ancora con emozione l' affetto rivolto ai "SUOI" orfanelli, che come una mamma,
li considerava suoi figli.
Un abbraccio,Roberto

Anonimo ha detto...

"Un grazie particolare a te Beppe, mi sono tanto commossa, tu sai che per me Suor Oliva è stata un punto luminoso nella mia vita e continua ad esserlo. Ti abbraccio." Rosella


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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