mercoledì 10 dicembre 2014

Un passo dopo l'altro

La parte muraria della nuova maternità è completamente finita.
Adesso rimane ancora il notevole lavoro necessario per l'arredamento della struttura: ordiniamo tutto il materiale a Nairobi, e non sempre quello che ci mandano corrisponde alle nostre aspettative!

Oggi abbiamo iniziato a disporre i nuovi letti sia nella camera dell'ante-natal, che in quella del post natal.
C'è stato qualche ritardo della consegna dei medesimi perchè abbiamo dovuto far posizionare un sistema a baldacchino per la zanzariera, simile a quello già installato negli altri reparti.
Sono anche arrivati i nuovi carrelli, veramente eleganti, ma ancora da assemblare.
Il lettino da parto e la barella per l'ambulatorio invece li abbiamo rimandati indietro perchè non erano quelli da noi ordinati.
Per adesso invece non abbiamo notizie del nuovo ecografo che già abbiamo ordinato ed in parte pagato.
Pian piano arriveremo alla fine di questa nuova costruzione: non sappiamo quando! Probabilmente verso febbraio.


Ancora una volta esprimiamo la nostra sincera riconoscenza ai donatori che con la loro grande generosità ci hanno permesso di realizzare questo nuovo importante tassello nel "nostro sogno per Chaaria".
Un sincero ringraziamento a Fr Giancarlo che con pazienza e dedizione sta seguendo i lavori.

Fr Beppe Gaido



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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