martedì 24 marzo 2015

Evento del "Bis-cotto"



Evento del “Bis-cotto”
27-28-29 Marzo 2015 

Da venerdì 27 fino a domenica 29 marzo sarà possibile sostenere le attività del Cottolengo in Italia portando a casa un pacchetto di biscotti o uno dei nostri coloratissimi gadget (le shopper in tela, le matite e le pins con il nuovo logo del Cottolengo).
Il “Bis-cotto” è un frollino a forma di cuore prodotto artigianalmente dall’Azienda Agricola certificata Daniela Bruno di Pinasca.
Quest’anno i Bis-cotti sono stati realizzati grazie al contributo di numerose aziende locali  che hanno voluto sposare la causa del Cottolengo e sostenere le sue attività omaggiandoci delle materie prime necessarie per produrli.
I ricavati della vendita benefica verranno impiegati per garantire continuità ai vari progetti a sostegno delle fragilità sociali di cui il Cottolengo si prende cura, ogni giorno, da 180 anni.
Nella giornata di venerdì 27 marzo saremo alla Libreria San Paolo di Piazza Savoia Torino e presso l’Ospedale Cottolengo; sabato 28 invece, oltre allo spazio riservatoci presso la Libreria San Paolo, ci troverete in via Garibaldi angolo via XX Settembre e in via Lagrange nei pressi de La Rinascente.
Domenica 29 sarà possibile trovare i frollini e gli altri gadget presso le varie sedi che aderiranno all’iniziativa: oltre a tre padiglioni della Casa madre di Torino (Angeli Custodi, Frassati, Santi Innocenti) parteciperanno al progetto di raccolta fondi anche le Case succursali della Piccola Casa di Bra, Brusasco, Feletto, Milano, Novate Milanese, Pinasca, Roma, Saint Vincent.
Con un contributo molto piccolo potrete darci un grande aiuto, non perdete questa occasione!












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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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